Roberto Orlando | |
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Vigilia di Pasqua movimentata in città: tutto nasce da una dichiarazione rilasciata da Giove alla Gazzetta del Mezzogiorno, dove dice di essere rimasto deluso dal Comune di Taranto perché, a suo dire, l’Assessore Marti promise un contributo di 50mila euro alla sua società attraverso l’acquisto dei biglietti per gli studenti e tutto ciò non è accaduto. L’Assessore Marti non ha lasciato cadere nel vuoto le parole del presidente del Taranto e ha risposto duramente a Giove con un lungo comunicato. I contenuti salienti riguardano anche gli atti dei famosi 50mila euro, citando le delibere di Giunta comunale e le determine dirigenziali di impegno di spesa. Spese che non sono avvenute perché, a detta di Marti, il Taranto ha dei debiti nei confronti del Comune per oltre 50mila euro (che dovrebbero riguardare il canone di locazione), non onorati nonostante le rassicurazioni della società.
Le critiche al modus operandi di entrambi le lasciamo a chiunque non vuole affrontare il nocciolo della questione, ovvero capire quali sono i rapporti tra il Comune di Taranto e il Taranto FC 1927 e perché certe parole sono state dette, da entrambe le sponde. E cercheremo di ricostruirli da sportivi, da tifosi, da cittadini di Taranto. Che forse è quello che dovrebbe interessare tutti.
Domanda 1: quante sono le mensilità arretrate che la società deve pagare al Comune? Facendo il classico conto della serva, visto che in convenzione il Taranto avrebbe dovuto pagare 2.700€ tra canone di affitto e partecipazione alle spese delle utenze, per la stagione 2018/2019 la cifra da corrispondere sarebbe stata di 32.100€. Per la stagione 2019/2020 altri 10 mesi, contando anche aprile, quindi altri 27.000€: la cifra, perciò, per due stagioni, si aggirerebbe ai 59.000€. Ritorna con la cifra sparata da Marti? La gestione precedente a quella di Giove aveva già saldato tutto? Chiediamo conferma.
Domanda 2: se la logica non ci inganna (dando per certe le parole dell’assessore Marti che parla di un debito per oltre 50.000€) significa che il Taranto non ha mai pagato il canone di affitto dello Iacovone? L’articolo 14 della convenzione ("decadenza e revoca della convenzione inadempimento alle clausole contrattuali"), se non è cambiato qualcosa nel frattempo, recita che “Il Comune di Taranto può revocare l'uso dell'impianto sportivo comunale in seguito ad inadempienze, da parte della Società sportiva, alle clausole della presente convezione d'uso compreso il mancato pagamento del canone di cui al precedente art. 4. L'Amministrazione Comunale agirà per ottenere l'adeguato rispetto delle clausole del presente contratto e richiederà il risarcimento dei danni derivanti dalla violazione degli obblighi contrattuali”. Ne deduciamo che l’Ente Civico ha chiuso un occhio nei confronti della società del presidente Giove confermando la convenzione nonostante il mancato introito di due anni di affitto. Il Comune “poteva” ma, certamente per buonsenso, non ha “voluto”.
Altra azione, legittima, “pro Taranto” da parte dell’Amministrazione comunale si può evidenziare anche dalla relazione dell’Assessore Marti contenuta nella delibera di giunta n° 221/2019, nel passaggio dove dice che “dallo scorso mese di luglio, però, il campo B è oggetto di profondi lavori di ristrutturazione ed adeguamento per cui la Società Sportiva non può utilizzarlo; alla luce di tale circostanza, con nota PEC in data 21/08/2019 il Taranto Calcio ha chiesto che non sia addebitato a suo carico il canone di concessione ma esclusivamente il corrispettivo delle tariffe previste per lo svolgimento delle partite; considerata la effettiva parziale utilizzazione dell'impianto rispetto all'oggetto complessivo della concessione in atto, così come individuato all'art. 2 della convenzione, si deve ritenere fondata la richiesta della Società”, richiedendo al Taranto la sottoscrizione del nuovo accordo economico. Domanda 3: in questo modo, quanto ha risparmiato il Taranto?
Un nuovo capitolo - L’Assessore Marti, nel suo comunicato stampa, tira in ballo la delibera di Giunta n. 222 del 19.09.2019 con la quale l’Amministrazione stanzia dei fondi per gli enti di promozione sportiva, le associazioni e le società che operano in ambito sportivo. Nel suo intervento l’assessore dichiara che “tale iniziativa, naturalmente, deve essere multidisciplinare e riguardare quindi anche la promozione degli sport cosiddetti “minori”, che nella nostra città però contano numerose e qualificate presenze che sviluppano una intensissima attività non solo preparatoria e formativa, ma anche agonistica”.
La determina della Direzione Pubblica Istruzione, cultura e sport richiamata da Marti (la 732/2019) ha impegnato l’intera somma per l’acquisto dei biglietti del Taranto FC, acquisto che, dalle ultime dichiarazioni dell’Assessore, non ha potuto avere seguito “a causa di situazioni debitorie pregresse proprio del Taranto (superiori ai 50mila euro)”.