Emiliano Fraccica | |
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Oggi la redazione di MondoRossoBlù.it ha avuto il piacere di fare quattro chiacchiere con il
preparatore atletico del
Taranto, il professor Francesco
Negro.
Francesco, stiamo vivendo una situazione difficilmente pronosticabile. Come
stai passando queste giornate?
“Personalmente sto studiando molto, ne sto approfittando per aggiornarmi e
portare avanti varie attività inerenti la mia attività. Quando ho tempo mi
alleno e naturalmente faccio allenare i ragazzi”.
Ecco, come sta vivendo la squadra questa quarantena? Immaginiamo l’allenamento
sia letteralmente stravolto…
“Stiamo parlando di una condizione davvero surreale, non è mai capitato in
passato qualcosa del genere, ma ovviamente ci siamo attrezzati. I ragazzi non
possono fermarsi, a prescindere dalla ripresa o meno devono mantenere una sufficiente
condizione fisica, nonostante manchino le attività specifiche legate al calcio.
Fanno un po’ di fatica a correre stando a casa, per questo bisogna ovviare con
allenamenti su forza, resistenza, fitness aerobica. Gli esercizi vengono svolti
ad alta intensità per far rimanere tonico il livello muscolare. Abbiamo aperto
canale con lo staff per monitorare giornalmente i ragazzi, e vedo che loro sono
molto coinvolti, questo mi rende soddisfatto. I feedback che la squadra ci sta
dando sono sicuramente buoni, hanno voglia di lavorare per tenere il loro
livello di condizione”.
Dal punto di vista fisico in quali rischi si può incorrere dopo una pausa
così lunga?
“Poiché non eravamo minimamente preparati, ci aspettiamo dei deficit al
momento dell’eventuale ripresa, ricominciare a fare sport dopo averlo
tralasciato non è facile. L’allenamento della squadra però mi dà fiducia, ci
danno dentro per un’ora, un’ora e mezza, anche se manca chiaramente l’intensità
di gioco. Una cosa è ripartire senza essersi allenati, un’altra cosa è aver
fatto qualcosa a livello organico, in due tre settimane credo che i ragazzi
potrebbero ricominciare a giocare come prima, a patto che svolgano tutte le
attività che abbiamo programmato per loro”.
Che idea ti sei fatto su un’eventuale ripresa?
“Bisognerà ovviamente vedere quali saranno le tempistiche che la Lega ci
darà, se abbiamo a disposizione una settimana prima di tornare in campo, il
modo di prepararci al rientro sarà limitato, invece se ne avremo due o tre, ci
sarà per noi più possibilità di incidere. Credo molto nell’aspetto individuale
e motivazionale dei ragazzi: se tu riparti, ma non da zero, è già tanto di
guadagnato. Una volta che potremo programmare il rientro poi andremo a fare un recupero
generale di tattica, controllo palla e intensità di gioco, tutte cose che,
sfortunatamente, gli allenatori hanno dovuto tralasciare”.
Si ipotizza, per terminare il campionato 2019/20, un suggestivo calcio d’estate: ma il fattore climatico può
incidere sul fisico di un atleta dopo un periodo di inattività come questo?
“Sì, l’aspetto climatico può incidere. Noi sappiamo che ad agosto si è
sempre giocato, ogni squadra dalla A alla D inizia il campionato in quella
fascia dell’anno, ma ricordiamoci che, se prassi vuole che a luglio tu faccia
preparazione, finalizzando l’allenamento alle partite amichevoli e poi a quelle
di campionato, adesso questi discorsi vengono tutti a decadere. Giocare a
luglio e agosto dopo aver sospeso il campionato a febbraio sicuramente mi fa
porre degli interrogativi: le squadre non hanno modo di fare una preparazione
simile a quella di luglio e inoltre gli allenamenti outdoor sono stati
interrotti. Aggiungiamo anche che, da quello che si sente, ci sarebbe la
possibilità di giocare ogni tre giorni, sicuramente mi aspetto che nelle gambe
dei ragazzi quei gradi in più possono pesare tanto. Ci saranno dei problemi
alla ripresa, ma indubbiamente sapremo affrontarli”.
Grazie Francesco, vuoi chiudere con un saluto?
“Certo, saluto tutti i tifosi rossoblù, tutto andrà per il meglio e presto
torneremo a parlare di calcio, lasciandoci il virus e tutta questa situazione alle
spalle”.