C’è sempre una prima volta, e riguarda il campionato del mondo di calcio: anche il continente nero ospiterà un campionato del mondo di calcio. L’onore spetta al Sudafrica, la terra di Nelson Mandela e della lotta all’apartheid. L’Italia è campione del mondo in carica e deve difendere il titolo da una concorrenza spietata, ovvero il solito Brasile, la terribile Spagna, la rinata Germania. Nel frattempo il Taranto del presidente D’Addario si salva vincendo le ultime due partite di campionato, contro Andria e Cosenza. Eppure i rossoblù possono contare su una rosa incredibile, con Bremec, Calori, Colombini, Coppola, Corona, Migliaccio, Prosperi, Rajcic. I tifosi contestano il presidente per il suo essere spendaccione e chiedono maggiore programmazione.

La gara d’esordio degli azzurri campioni del mondo è contro il Paraguay a Città del Capo. C’è buona parte del gruppo che ha fatto sognare l’Italia in Germania, in panchina ancora Marcello Lippi. De Rossi risponde alla rete di Alcazar, la gara d’esordio non è proprio da notti magiche. Il Taranto, nel frattempo, lavora in silenzio organizzando la nuova stagione: l’obbiettivo è sfoltire la numerosissima rosa ed evitare le delusioni della precedente stagione. Nel frattempo che il Taranto è alle prese con campagna abbonamenti e tessera del tifoso, l’Italia pareggia ancora, contro la modesta Nuova Zelanda. Latita il gioco, la lucidità, i neozelandesi passano in vantaggio e gli azzurri segnano solo su calcio di rigore con Iaquinta.

Per passare il girone occorre battere la Slovacchia, ma il 24 giugno è il giorno della disfatta: Vittek segna due reti, Di Natale accorcia a 10 minuti dalla fine, ma Kopunek manda gli azzurri a casa. A nulla serve la seconda rete azzurra, di Quagliarella. Si chiude mestamente il ciclo di Marcello Lippi, i campioni del mondo non ci sono più. I mondiali vengono vinti dai campioni d’Europa della Spagna, che vincono tutte le gare dagli ottavi alla finale con l’identico risultato di 1-0. Il Taranto, nel frattempo, riparte da Brucato, ma la stagione terminerà con Dionigi, al Flaminio, sotto la pioggia e le lacrime della meravigliosa sconfitta di Roma.