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Lazic: 'Spero che il verdetto del campionato lo dia il campo e che il virus venga sconfitto'

Intervista esclusiva al mister del Francavilla
   Angelica Grippa

28 Marzo 2020 - 08:00

Tempo di lettura: 3 minuti

Oggi ospitiamo ai microfoni di MondoRossoBlù.it, il tecnico del Francavilla, Ranko Lazic.

Partiamo dal presente, cosa pensa di questa situazione che stiamo vivendo?
La situazione è molto difficile, si vedono tantissimi morti, malati, e la gente vive tra paure e incertezze. Una situazione drammatica per tutto il mondo, speriamo finisca al più presto.

Come sta vivendo questa situazione dal punto di vista umano e professionale?
Io la situazione la vedo molto triste a livello umano, perché in tanti hanno perso persone care e vedo che sta peggiorando. Dal punto di vista professionale, è una situazione che a nessuno di noi è mai capitata. Stare a casa chiusi, per noi che stiamo sempre sul campo non è facile. Cerco di studiare e aggiornarmi per non perdere terreno, il calcio va sempre avanti. Dopo 25 anni lavorando sempre fuori, ora sto con la mia famiglia cercando di rispettare le regole imposte a tutti.

Crede che la gente stia rispettando le norme, vede senso civico nelle persone che la circondano nel privato e sul lavoro?
All'inizio alle norme imposte, la gente era poco attenta e sicuramente non si prendeva la situazione sul serio, adesso vedo che la gente rispetta le norme, anche se cambiano sempre. Si doveva fare molto prima, con norme più severe per tutti. Qualcosa nel gestire la situazione la si è sbagliata. Sono residente in Basilicata e in questo momento la situazione sta peggiorando e questo non me la aspettavo perché all'inizio andava tutto bene, ma anche qua si è sbagliato qualcosa.

Come vede che il calcio sta reagendo a questa situazione? Si poteva fare di più e prima?
Il calcio in questo momento è l'ultima cosa anche se i responsabili stano cercando di programmare il futuro. Tutto il mondo ha pagato la confusione e la poca chiarezza dell'inizio però poi era giusto che si fermasse tutto per bene di tutti. Non era facile neanche per quelli che decidevano. Adesso è facile dire che si poteva fare di più, un po' come noi tecnici che a fine partita pensavamo si potessero fare scelte diverse, soprattutto quando si perdeva. In questo momento stiamo tutti perdendo una partita ma la battaglia la vinceremo noi, ma uniti.

Come crede che finirà questa stagione calcistica e in particolare la Serie D e il girone H?
Cosa si augura di vedere a maggio?
Spero che si torni in campo perché significherebbe che la battaglia contro il virus è stata vinta e si torna a giocare. Nel nostro girone è tutto incerto per la retrocessione e per la vittoria del campionato. Spero che il campo decida il verdetto. Se non si dovesse riprendere il campionato, significa che la situazione non è migliorata e ci affideremo ai responsabili della federazione che sicuramente cercheranno di trovare la soluzione. Anche per loro è una cosa tutta nuova, ci dobbiamo fidare e basterà rispettare le regole che ci impongono.

Cosa succederà alla sua squadra nel particolare? Se il campionato non dovesse concludersi?
Se finisce così siamo retrocessi, ma non sarebbe giusto visto che ci sono ancora 24 punti in palio. Non credo in questa ipotesi perché non c’entra niente con lo sport.

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