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Redazione MRB.it |
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Un'ipotesi, qualcosa in più di una suggestione, si sta facendo strada nei pensieri della Protezione Civile, anche se ormai provarla non è più possibile: che nella tremenda diffusione del Coronavirus abbia giocato un ruolo determinante la gara di Champions di San Siro del 19 febbraio tra Atalanta e Valencia.
Ipotesi che trova spazio anche in alcune tempistiche che devono far riflettere: il 13 febbraio nella regione valenciana muore un uomo, dalla cui riesumazione si scoprirà essere stato colpito dal Covid-19: è il primo caso in Spagna. Il 14 febbraio invece, una trattoria di Zogno (BG) diventa uno dei primi focolai, poiché il 23 febbraio uno dei clienti verrà trovato positivo al Coronavirus.
Il 19 febbraio poi la grande trasferta, sia per i 2500 valenciani che per tutti i tifosi orobici giunti da ogni dove per vedere quella partita storica della Dea.
Il 4 marzo la curva dei tifosi nerazzurri subirà un'impennata di contagi, mentre il 16 marzo il Valencia renderà noto che "il 35% del personale della società, dei giocatori e dello staff tecnico, risulta positivo al Coronavirus".
Anche Massimo Galli, responsabile del reparto malattie infettive al Sacco di Milano, la pensa così: "Concentrare decine di migliaia di persone della stessa zona nello stesso luogo può essere stato un importante fattore di diffusione del contagio".
Sicuramente è qualcosa su cui i vertici UEFA dovranno interrogarsi, consci del fatto che fermare tutto con più anticipo avrebbe permesso di evitare una diffusione ancora maggiore del virus.
Fonte: La Repubblica