Oggi ospitiamo ai microfoni di MondoRossoBlù.it, l'ex tecnico del Taranto, Aldo Papagni che ci parla della situazione attuale.

Un pensiero in generale sulla difficile situazione che stiamo vivendo...
Prima di tutto un saluto affettuoso a tutti gli amici di Taranto. Per quanto riguarda la situazione attuale, immagino di parlare negli spogliatoi ai miei ragazzi e gli direi di evitare l'eccessiva preoccupazione, ma di seguire alla lettera le misure adottate dal decreto ministeriale.

Pensa che le misure adottate siano adatte e siano state attuate nel momento e nei tempi giusti?
Penso che sia fondamentale ascoltare le indicazioni di medici, della Scienza e non importa al momento la tempistica, più o meno giusta, delle misure del Governo. Ciò che conta realmente è che tutti noi, uniti ma distanti, ci comportiamo da grande squadra per ridurre drasticamente le occasioni di contagio.

Come sta vivendo questo momento come allenatore e come da atleta?
In questo anno calcistico, dal finale tutto da scoprire, mi sto cimentando in un nuovo ruolo. Con il Bisceglie, una società molto giovane e io sono ,i Direttore tecnico con l'obiettivo di raggiungere una salvezza tranquilla. La società ha subito deciso, ancora prima del decreto ministeriale, la sospensione degli allenamenti, perchè il primo obiettivo è la salvaguardia della salute di tutti.

Riverso nell'ambiente, pensa che la gente sia pronta ad attuare le.misure? E limitare le proprie attività per il bene comune?
All'inizio è stato sottovalutato la pericolosità del Covid-19, ed è stato difficile attenersi alle prime raccomandazioni, così in molto hanno continuato a fare la vita di tutti i giorni. Ora non c'è più tempo e dobbiamo assolutamente adottare un comportamento responsabile perché esiste la reale esigenza di non mettere in sofferenza le strutture ospedaliere. Dobbiamo essere concentrati sul contenimento preventivo dei numero dei contagi.

 Cosa si augura per il futuro? E come si può uscire da questo tunnel?
Ognuno di noi ha profuso le proprie energie per emergere nel lavoro, spesso trascurando gli affetti, per la carriera e per l'aspetto propriamente economico, innalzando muri e barriere sugli altri con le paure e l'ignoranza. Ora c'è un avversario invisibile che ci mette in crisi e senza una tattica da adottare, non andiamo da nessuna parte, non ci resta che fare gli uomini e orientare la nostra esistenza verso il bene per gli altri. In questo momento fare il bene dell'altro è contenere il contagio adottando comportamenti responsabili.