TARANTO FC

Mezzina: 'A Viareggio col Taranto fu fantastico. Senza fallimento del 2012 potevamo aprire un ciclo'

Intervista esclusiva all'ex coordinatore del settore giovanile ionico
   Emiliano Fraccica

08 Marzo 2020 - 18:19

Tempo di lettura: 2 minuti

Inutile dirlo, una domenica senza Taranto sarà tristemente vuota. Proviamo però a non pensarci e ad andare indietro nel tempo, sentendo qualche protagonista della storia rossoblù.
Adesso è la volta di Sergio Mezzina, ex coordinatore del settore giovanile ionico, che ci parlerà di un'esperienza già affrontata da MondoRossoBlù proprio ieri mattina: la partecipazione del Taranto al Torneo di Viareggio

Ciao Sergio, sei riuscito a portare il Taranto alla Viareggio Cup del 2011, che esperienza è stata? 
Son passati tanti anni, ricordo che allora avevamo la Beretti, composta da giocatori classe '91 e '92. Fu un'esperienza molto emozionante, abbiamo giocato nel Lazio perché in alcune edizioni il torneo si è diviso, e nel girone affrontammo la Roma, il Midtjyalland e il Jedinstvo. La Roma era una squadra fortissima, quella di Florenzi, per intenderci: rivedere poi certi giocatori giocare ad alti livelli è spettacolare per me.

Oltre a quello, che ricordi ti porti dentro dell'esperienza rossoblù?
Da coordinatore credo il ricordo più doloroso sia quello del fallimento del 2012, perché fece andare via tanti giovani che potevano dare tanto al Taranto. Se avessimo avuto modo di continuare si sarebbe potuto creare un ciclo importante. Sicuramente tra i ricordi più belli c'è quello di Francesco Vicari, che avevamo in Beretti, e che ora gioca con la Spal in Serie A. Tra i migliori che ho avuto il piacere di formare anche Battista e Taurino, che ora sono in C. 
 
Quest'anno, l'emergenza Coronavirus ha fatto slittare proprio la Viareggio Cup

Come Cosenza eravamo preparati ad affrontare il torneo, rinvio diciamo che sia il male minore, anche perché non è stato annullato del tutto. Vedendo le date dei campionati Primavera non sarà facile collocare una data, speriamo si faccia perché sarebbe un'occasione storica per il nostro club. 

Come sta andando l'esperienza con la squadra calabrese sinora?
Ci sono grosse potenzialità, sono stato accolto molto bene dall'ambiente, e in questi mesi ho cercato di alzare l'asticella degli organici. Per avere iniziato da poco questo percorso sono soddisfatto, anche se per vedere i frutti bisognerà aspettare. 

Un messaggio per i giovani?
Approfittate del calcio per diventare uomini, questo è uno sport di squadra che esalta determinate caratteristiche, come lo spirito di sacrificio, l'altruismo, l'abnegazione. E non abbandonate scuola, perché è difficile arrivare a giocare ad alti livelli, e l'importante è che vi creiate una base vostra parallela al calcio.

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