TARANTO FC

Taranto, crisi aperta e futuro da decifrare

La stanchezza di Giove. E le dieci partite per cambiare
   Redazione MRB.it

19 Febbraio 2020 - 11:45

Tempo di lettura: 2 minuti

Bocche sempre cucite in casa Taranto, dopo l’ultima, umiliante sconfitta rimediata ad Altamura che ha fatto saltare i nervi ai sostenitori assiepati nel settore ospiti del “Tonino D’Angelo”. Una prestazione, quella in terra murgiana, che ha deluso sotto tutti i punti di vista: quello dell’impegno, della tenuta atletica e dell’aggressività. E che ha ricalcato quasi in toto quella opaca di sette giorni prima nel derby contro il foggia, lanciando nel contempo un preoccupante segnale in vista delle ultime 10 gare ancora in calendario. Partite che il Taranto affronterà senza un obiettivo di classifica vero, se non quello di chiudere in fretta anche il discorso salvezza, assicurandosi quella manciata di punti che lo metterebbe al riparo da ogni tipo di sorpresa.

Non sembra più saldissima la panchina di Panarelli al quale la dirigenza comincia a rimproverare scelte che non vanno nella direzione sperata, ovvero la valorizzazione degli under e dei giovani del vivaio.
A tenere banco, da qui a maggio, dunque, sarà anche la situazione societaria. Massimo Giove non ha mai annunciato ufficialmente il proprio disimpegno, nonostante l’aperta ostilità della piazza. Il presidente, però, dopo le recenti vicissitudini, episodi intimidatori compresi, starebbe seriamente pensando di considerare la propria disponibilità. In tal senso, l’assemblea ordinaria dei soci fissata per martedì prossimo potrebbe fornire importanti indicazioni in merito. Tra i sette punti all’ordine del giorno, spiccano l’approvazione del bilancio al 30 giugno 2019, la ratifica delle dimissioni di Giove da presidente e la contestuale nomina di un amministratore unico (potrebbe essere un contabile di fiducia del gruppo Giove). In più verrà ufficializzato il cambio di sede della società (la nuova è a piazzale Bestat).

Le porte, come dichiarato tempo fa dallo stesso numero uno del sodalizio jonico, rimangono sempre aperte a chi, nel frattempo volesse manifestare la propria volontà di acquisire le quote societarie, a patto che ciò avvenga dietro un corrispettivo economico da concordare e che il nuovo investitore sia ritenuto dall’attuale compagine idoneo a ricoprire un ruolo così delicato. Giove, infatti, da questo punto di vista è stato sempre molto chiaro in passato: “non lascerò mai il Taranto nelle mani di qualche avventuriero”.
La squadra, intanto, ha ripreso a lavorare, preparando la gara interna contro la capolista Bitonto.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno

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