TARANTO FC

Taranto, mai così male negli ultimi campionati

Primato negativo in classifica dal 2014 ad oggi. Serve una risposta forte
   Redazione MRB.it

19 Febbraio 2020 - 09:14

Tempo di lettura: 3 minuti

I numeri non dicono tutto, specie se si pensa al carisma prima acquisito e poi dilapidato da parte di una società o se si sondano gli umori, le aspettative deluse, le scelte scellerate, le decisioni affrettate.
Nel caso del Taranto, specie nell’agonia di quest’anno e nel cumulo di tensioni aggrovigliate, l’aritmetica serve a poco o nulla, anche perché il campionato appare compromesso perfino nelle sue pieghe più inutili, come potrebbe essere un piazzamento playoff.

Ma le cifre restituiscono, con la loro oggettività, il risultato nudo e crudo di tutto quello che accade
, compresi i tumulti emotivi e le frustrazioni. E di fronte alle cifre occorrerebbe riflettere con calma. Abbiamo analizzato gli ultimi 5 anni di serie D giocati dal Taranto, perché sono quelli ei quali le stagioni erano partite con le ambizioni di promozione, cristallizzando le principali statistiche dopo 24 giornate. Emergono dati molto interessanti, con un filo comune: in questa serie di 5 campionati considerate tre società (Campitiello, Zelatore/Bongiovanni ed infine Massimo Giove) ma i risultati, in media, sono sempre gli stessi. Il punto più basso, ovviamente, riviene dal torneo in corso. Sono appena 38 i punti, che valgono come il quinto posto, con 32 gol fatti e 21 subiti. Poco altro da aggiungere.

Sotto la governance di Giove, comunque, i dati dello scorso anno sono stati i migliori, ma senza che ciò abbia comunque portato al salto di categoria. Un anno fa dopo 24 partite i punti erano 52, il Taranto sera secondo in classifica con 42 reti segnate ed appena 19 incassate. Poi il Picerno prenderà il largo, ma quella squadra aveva concretamente fornito l’illusione di potercela fare. Cosa che era apparsa improbabile, invece, nel 2017/2018, iniziato con la società in mano a Zelatore e l’avvento di giove a fine ottobre 2017, con un ritardo di numeri importante: alla 24° il Tarnto aveva 46 punti, comunque meglio di quest’anno, era terzo con 35 gol fatti e 25 subiti. Paragonabile alla situazione attuale fu quella del 2015/2016: a metà febbraio 2016 i rossoblù, gestione sempre Zelatore, aveva 39 punti, era quarto con la stessa differenza reti di quest’anno.

Eppure a fine stagione si riuscì nell’impresa del ripescaggio. In media, come detto, non andò diversamente nelle prime 24 partite con Campitiello al timone della società (torneo 2014/2015): 45 punti, terzo posto, 32 reti fatte, 17 prese. Insomma, si cambiano le proprietà, ma solo una volta si è coltivato seriamente il sogno, l’anno scorso, tutte le altre colte i numeri erano al massimo quelli buoni per piazzarsi nei playoff, impresa ancora possibile per quest’anno per quanto difficile appaia.

Domenica, alle 15, arriva il Bitonto ed il Taranto dovrà reinventarsi la difesa: Benvenga è infortunato, Luigi Manzo ed Allegrini saranno squalificati. Mancherà tutto il pacchetto dei centrali, occorrerà adattare qualche elemento e dare spazio ai ragazzi, questa volta per necessità più che per “obbligo” imposto dalla dirigenza all’allenatore.

Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia - Mimmo Carrieri

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