Redazione MRB.it | |
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Lo squallore di certe azioni non ha
limiti e l’ennesima intimidazione, stavolta rivolta al direttore sportivo
Vincenzo De Santis, è la conferma.
Il diesse è intervenuto quale ospite a Studio 100 Sport Magazine dichiarando che “con questo gesto si è oltrepassato
il limite. Ho sempre accettato le critiche, anche quelle pesanti e mi sono
sempre assunto le mie responsabilità. Ora sono stanco. È stato un colpo
premeditato. Non si può covare odio in soli due mesi”. Quest’oggi De Santis è stato
interrogato a lungo dalle autorità ma non ha ancora sporto denuncia. “Taranto è una splendida città, che
merita tutta la positività dovuta alla vittoria sanremese – ha commentato – ma in
questo caso, la pessima figura non la faccio io, ma i tarantini. Quelli
incazzati, che vogliono trovare sempre un capro espiatorio. Anche io sono un
tifoso e so che vuol dire essere stanchi, disillusi. Ma cercare di trovare un
colpevole non è l’atteggiamento giusto”.
SOCIETA’ – “Sono arrivato a Taranto
dopo le tre sconfitte subite ad Andria – ha dichiarato – ma un anno non è come
un altro: con i rossoblù stiamo dimostrando che il progetto e l’impegno ci sono”. Secondo De Santis a Taranto si è
innescato un meccanismo di superiorità, in cui ognuno deve “dimostrare” la sua
forza: “Dovremmo smetterla di farci la guerra. Se utilizzassimo tutta l’energia
per coalizzarci, sarebbe meglio per tutti. L’ostilità non fa bene”.
SQUADRA - Il diesse conferma che gli acquisti degli
under come Avantaggiato o gli over Van Ransbeeck sono delle sue scelte, consapevoli,
di giocatori molto forti singolarmente e che provengono tutti da piazze
importanti. È deluso dall’ultima sconfitta
subita, domenica scorsa, allo Iacovone, sperava in una vittoria che desse un
senso diverso al campionato. “Più che fare dei passi indietro, abbiamo fatto
una passeggiata” ha ironizzato. “Mi occupo di scouting da anni,
sono sempre alla ricerca di giovani talenti e riconosco – sottolinea – di saper
fare bene il mio lavoro. In questo momento non ha senso fare altri acquisti”.
Le critiche e l’esortazione a “mettersi
da parte” a Taranto, ormai, sono all’ ordine del giorno. In tutta risposta, il diesse non molla e tal
proposito, si è espresso anche sulle critiche al mister: “Panarelli via? Assolutamente
no. Mi hanno insegnato a difendere, sempre e quando è possibile, il mio
allenatore. Credo nella continuità dei progetti e nel calcio devi mettere in conto
soprattutto le sconfitte. Ciò non significa che debbano influenzare il
progetto. Abbiamo ereditato una squadra non nostra ma stiamo facendo di tutto
per portarla avanti. È dura, ma ci crediamo”.