TARANTO FC

Le cinque canzoni di Sanremo che riassumono la vita di un tifoso del Taranto

Ognuno ha il suo brano sanremese nel cuore, specialmente i tifosi rossoblù...
   Emiliano Fraccica

04 Febbraio 2020 - 16:00

Tempo di lettura: 4 minuti

Oggi inizia la 70esima edizione del Festival di Sanremo, la kermesse canora che ogni anno appassiona e tiene incollati al televisore milioni di spettatori. In questi settant'anni ne abbiamo sentite di canzoni, ci siamo emozionati, e ancora oggi ci ricordiamo tutto il testo di "Nel blu dipinto di blu" quando lo cantiamo a squarciagola. 

Inevitabilmente alcuni brani li sentiamo nostri, tanto quasi da immedesimarci nel testo e nelle musiche che ci sono care. Questo vale, ovviamente, anche per i tifosi del Taranto. E sì, perché ci sono delle canzoni che hanno vinto il Festival che potrebbero perfettamente riassumere sentimenti e passioni, gioie e dolori, di ogni supporter rossoblù. Noi ne abbiamo individuate cinque: 

1) "Non ho l’età (Per amarti)" - Gigliola Cinquetti, Patricia Carli, 1964

Il Taranto è quell'amore a cui ci siamo affacciati quando ancora eravamo bambini, quando bastava entrare allo Iacovone (o per i meno giovani al Salinella) e respirarne l'aria, per entusiasmarsi. In questo brano la Cinquetti e la Carli parlano di una storia che non può ancora iniziare, per la giovane età della protagonista, e per tutti i fanciulli che assiepano quei gradoni, alle volte è così. Ci si sente sempre più piccoli, si guarda quel pallone rotolare e si pensa solo al calcio giocato, senza conoscere le dinamiche del calciomercato, delle classifiche, della società. E così il tifoso tarantino muoveva i suoi primi passi, conscio del fatto che un giorno sarebbe tornato a supportare i suoi beniamini. 

"Se tu vorrai, se tu vorrai
aspettarmi,
quel giorno avrai
tutto il mio amore per te"

2) "Si può dare di più" - Gianni Morandi, Enrico Ruggeri, Umberto Tozzi, 1987

Ci sono giorni in cui la palla non entra, in cui l'urlo di esultanza ci viene strozzato in gola da un palo o da un fuorigioco segnalato. E ci sono altri giorni in cui, semplicemente, non vediamo gente che corre ma che cammina soltanto. In cui si fa possesso palla per novanta minuti, ma non si riesce a fare un tiro in porta. Proprio in giornate come queste ci viene in mente il brano del fantastico trio Morandi-Ruggeri-Tozzi, e quasi vorremmo andare noi in campo a spingere quella palla in porta. Per tutte le volte in cui vediamo che quella maglia, tanto amata e onorata da noi, non viene "sudata" quanto si dovrebbe. 

"Si può dare di più perché è dentro di noi,
si può osare di più senza essere eroi.
Come fare non so, non lo sai neanche tu,
ma di certo si può dare di più"

3) "Fiumi di parole" - Jalisse, 1997

Il tifoso tarantino ad agosto è ringalluzzito: sono arrivati giocatori importanti, l'obiettivo è vincere il campionato e le altre squadre non sembrano destare preoccupazione. Il tifoso tarantino a gennaio, invece, è di tutt'altro avviso: la squadra si ritrova a inseguire la vetta, giocatori che venivano descritti, anche dalla stampa, come "formidabili", stanno deludendo le aspettative, e i risultati non arrivano. Quando arriva l'inverno, sui gradoni mentre guardiamo il Taranto giocare, qualcuno di noi fischietta questa canzone delle "meteore" Jalisse, ripensando a tutte le dichiarazioni e incensazioni che si facevano alla squadra ionica solamente l'estate addietro.  

"Mi aspetto mille scuse
Come sempre da te
Sei un fiume di parole
Dove anneghi anche me"

4) "Sarà quel che sarà" - Tiziana Rivale, 1983

Quando la stagione del Taranto vive di alti (pochi) e bassi (tanti), la voglia di andare allo stadio e di sostenere quei colori, che pure amiamo, lascia quasi sempre spazio a una malinconica rassegnazione. "Tanto ai playoff non combiniamo mai niente", "Non recupereremo mai i punti di svantaggio dalla prima", "Ma dove dobbiamo andare se giochiamo così?", frasi che sentiamo spesso e che ci lasciano l'amaro in bocca, un po' come il brano di Tiziana Rivale, che grondava di "futura nostalgia" da ogni poro. 

"Sarà, sarà quel che sarà,
del nostro amore che sarà.
Prendiamo oggi quel che dà,
e quel che avanza per domani basterà"  
 
5) "Vorrei incontrarti fra cent’anni" - Ron, Tosca, 1996

Ma alla fine, rassegnazione o no, siamo sempre lì, che ci sia il sole o la pioggia, a sostenere quelle undici maglie rossoblù che corrono in mezzo al campo, perché proprio al Taranto non sappiamo rinunciare. Come quegli amori che, nonostante le separazioni, tornano più forti di prima, anche dopo tanto tempo.  E così siamo sempre disposti a dare quell'ultima possibilità (che sarà sempre la penultima) a questa squadra che un giorno ci piacerebbe "incontrare" in altre categorie, migliori e più degne. Perché altri cent'anni di Serie D sarebbero davvero troppi. 

"Vorrei incontrarti fra cent'anni,
combatterò dalla tua parte
perché tale è il mio amore
che per il tuo bene
sopporterei ogni male"  

Bene, adesso auguriamo a tutti (e ai tifosi rossoblù soprattutto) un buon Sanremo, ricordandoci di chi dobbiamo tifare: Diodato, cantautore di origine tarantina, che si è sempre speso completamente per la realizzazione del concerto del Primo Maggio, e, nelle nuove proposte Gabriella Martinelli (di Montemesola) e Lula, col brano "Gigante d'acciaio" incentrato sull'ex Ilva. 





Resta sempre aggiornato!

Invia un messaggio WhatsApp al 380 762 9286 con scritto "Iscrivimi"
Seguici sul nostro canale WhatsApp (Clicca qui)
Seguici su Telegram (https://t.me/MRB_it)


NETWORK

Scroll to Top