Dalla rassegna stampa di oggi l'articolo di Mimmo Carrieri sul "Quotidiano":

Taranto - Aria amara per la società del Taranto. La frattura con la tifoseria appare a questo punto insanabile. La giornata di ieri è stata caratterizzata da due prese di posizioni forti ed inequivocabili. La prima è stata quella della Curva Nord, che in un comunicato ha invitato il presidente Giove a farsi da parte, preannunciando da diserzione dei gradoni dello stadio sia in casa che in trasferta. Ecco alcuni stralci del pensiero degli ultrà tarantini: 'Dopo le tante promesse sbandierate prima del'inizio della stagione, questo campionato doveva essere quello della svolta, da vincere a mani basse. Nonostante le nostre aspettative deluse, tra prestazioni in campo discutibili e scelte societarie non condivisibili, siamo stati tolleranti più del dovuto dinanzi a tutto, senza far mai mancare la nostra presenza sugli spati. Ma adesso non possiamo certo permettere che, dopo aver visto disonorare la nostra maglia in campo ogni domenica anche per la complicità di una società assente, si addossino paradossalmente le colpe alla tifoseria piuttosto che fare una sana autocritica da parte della società stessa. Per vincere un campionato e puntare ad una vera e propria risalita, occorre una società seria, con una chiara programmazione composta da gente competente e professionale in ogni suo ruolo non di personaggi improvvisati a ricoprire incarichi di fondamentale importanza. Dopo due stagioni fallimentari segnate da scelte mediocri la colpa non è di certo dei tifosi che due anni fa, al ritorno di un presidente che anni addietro non aveva lasciato di certo un bel ricordo e che altrove no si sarebbe più rivisto, gli hanno voluto comunque dare fiducia. Una società che volutamente alza bandiera bianca a poche giornate dall'inizio del girone di ritorno da un chiaro segnale di mancanza di programmi e di dilettantismo e da noi non può più essere sostenuta. Inutile giustificare i propri fallimenti promettendo una pronta programmazione già per la prossima stagione. Il tempo e la pazienza sono ormai terminati, non si gioca con la passione della gente. Un presidente che dice di amare e soffrire per quei colori, si renderebbe conto che falliti i suoi programmi sarebbe più sensato ed opportuno andar via piuttosto che rilanciare con discutibile arroganza. Vista la mancanza di tale buon senso, per il bene dei nostri colori, un segnale tangibile siamo costretti a darlo noi, infatti a partire della prossima giornata di campionato i Gruppi Ultrapaz, Gruppo Zuffa, Ultracep, Psyko Group, Boys Lizzano, Ultras Tamburi e Black Sheep, diserteranno i gradoni della Curva Nord in attesa di un imminente e isperato cambio societario...' Più moderata ma ugualmente decisa la posizione della Fondazione Taras, trust di tifosi presenti in società. La Taras contesta azioni e personaggi esterni che ruotano attorno al club: 'Le ultime due settimane hanno certificato la confusione in seno al Taranto fc 1927. Alle intempestive dichiarazioni di resa di Massimo Giove (dapprima ritrattate, poi ancora ribadite) si sono aggiunti, nelle ultime ore, gli interventi di un noto ex dirigente del Taranto (Vittorio Galigani), che in una recente intervista si è definito molto vicino all'attuale presidente rossoblù... l'avvicinamento di questa figura agli affari della società ha accresciuto lo stato di malumore e incredulità tra i tifosi... I tifosi del Taranto meritano rispetto e serietà e crediamo che sia giunto il momento di programmare il futuro. Chiediamo al presidente del Taranto, come abbiamo già fatto invano negli ultimi due anni, di illustrare in una conferenza stampa il progetto a breve-medio termine della società. Una programmazione che non può prescindere da un organigramma strutturato, con ruoli ben definiti, che devono essere rispettati e mai scavalcati da improvvisati consiglieri esterni alle cose della società...'