Carlo Esposito | |
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Ho ormai fatto mia la convinzione che la Befana è la festa preferita dai tarantini, visto che proprio ieri intorno alle 14.00 il Tribunale del riesame di Taranto ha accolto l’appello presentato da Ilva in Amministrazione Straordinaria, annullando il provvedimento del giudice Maccagnano per cui l’AFO/2 continuerà a marciare (inquinando) con la buona pace di tutti.
E cosa poteva portare la Befana ai tarantini, se non un po’ di carbone, di quello buono?
Insomma, il “vento” del cambiamento tanto decantato dalle visite selfistiche del Premier Conte, sembra aver già perso la bussola durante queste prime giornate fredde dell’anno, che hanno spazzato via, oltre agli alberi nelle zone di Lama e San Vito, ogni speranza per il biennio 20/21, in cui la nostra popolazione dovrà ancora una volta porgere l’altra guancia ad uno Stato che è decisamente più propenso al vento Maestrale del “NO” (il nord ovest) che allo Scirocco del “SE” (sud est), costringendo Taranto e la sua gente a respirare ancora una volta folate di morte e malattia. Vento del cambiamento che non ha sicuramente intrapreso la il mercato di dicembre del Taranto la cui rosa risulta più indebolita che rafforzata. Acquisti che non convincono e solito valzer di under che anche in questa stagione, hanno fatto arricchire i dati degli statistici facendo raggiungere il numero di tesserati totali oltre le 30 unità.
E allora ci ritroviamo a commentare il nuovo anno e la Befana che portano al Taranto la seconda vittoria esterna consecutiva dopo il tragico dicembre che ha catapultato i rossoblu, a -9 dalla capolista Bitonto.
Brindisi e la vittoria in trasferta non devono e non possono portare le notizie che tutti aspettiamo con ansia: in primis perché seppur i brindisini arrivassero da 3 vittorie e 1 pareggio (in casa con il lanciato Fasano) gli stessi non potevano rappresentare uno spauracchio per gli jonici in virtù dell’evidente differenza di tasso tecnico globale; poi perché la gara di domenica è stata giocata al limite della praticabilità causa un vento che ha evidentemente segnato e compromesso l’incontro dal primo minuto, anche in occasione del clamoroso e sfortunato palo colpito da un ritrovato Genchi, autore di una pregevolissima segnatura scaturita da uno svarione a centrocampo dalla retroguardia biancazzurra. Ad onor del vero bisogna anche constatare che vincere nelle condizioni climatiche a cui sono state sottoposte le due compagini per l’intera gara, non è mai facile (in qualsiasi momento il vento può rappresentare una trappola imprevedibile) così come espugnare il Fanuzzi non è mai semplice a prescindere.
Il duemilaventi, quindi, per il Taranto parte proprio dal “vento” che sembra soffiare a grandi vele sulla nostra squadra, attardata (è vero) in classifica, ma che riesce a rosicchiare 2 punti alla seconda in graduatoria, il Foggia, capace di pareggiare con la solita dose di buona sorte al 90°, ai danni di un sempre agguerrito Fasano. Resta invece inalterato il distacco dalla testa della classifica comandata dal Bitonto al 14° risultato utile positivo, cosa questa che comincia ad assumere i connotati di più di una preoccupazione, in virtù del fatto che ogni qualvolta, negli scorsi anni, si è ragionato con lo scaramantico “tanto prima o poi la capolista si ferma… non possono avere sempre quel ritmo”, puntualmente siamo stati smentiti con un girone di ritorno in cui abbiamo, per il più delle volte, rincorso inutilmente una capolista che di cedere il passo proprio non ne ha mai voluto sapere. Domenica prossima proprio il Bitonto si recherà in quel di “Gladiator”, mentre il Foggia sfiderà in trasferta il fanalino di coda Agropoli, per cui vincere contro il Casarano di un “finalmente ritrovato goleador” Favetta (autore dell’autorete con cui fa il suo debutto con la casacca salentina) fresco fresco di trasferimento, è importantissimo.
Se domenica, una gara malauguratamente senza vittoria chiuderebbe definitivamente le speranze per il recupero di un campionato ormai compromesso, la vittoria potrebbe, congiunzioni astrali permettendo, mettere il “vento” in poppa ad un recupero miracoloso ma, sulla carta, non impossibile.
Vincere non sarà importante, ma l’unica cosa che conta (cit.).
Insomma che il duemila... ”vento” sia benaugurante per diversi e tanti motivi sia per Taranto che per il Taranto...
E se proprio dobbiamo sacrificare qualcosa per un futuro più roseo, se davvero ci ritroveremo a dover scegliere, che non sia la salute dei nostri figli.
Buon “vento” Taranto, avanti Taranto