TARANTO FC

Taranto, che anno è stato?

Il bilancio è negativo, ma la speranza non deve mai mancare
   Roberto Orlando

30 Dicembre 2019 - 13:14

Tempo di lettura: 2 minuti

Facile rispondere alla domanda insita nel titolo, quasi lapalissiano: è stato un anno negativo, su tutti i fronti. La seconda parte della scorsa stagione ha visto il Taranto arrivare terzo in campionato, passando dal -2 dal Picerno della diciottesima giornata al -10 finale, contando i 3 punti di penalizzazione inflitti ai lucani. L’ennesimo play-off inutile e perdente e una nuova base di ripartenza. Si riparte in estate per vincere il campionato, con i giusti presupposti: allenatore vincente, campagna acquisti importante, ma tutto va storto: Ragno viene silurato dopo 8 giornate, la pessima sconfitta di Bitonto diventa per i nero-verdi la partita dell’anno da ricordare, torna Panarelli. Ripartenza arrembante del tecnico tarantino (4 vittorie su 4), poi nuova caduta: 3 sconfitte e un pareggio (contro il Cerignola) che potrebbe trasformarsi nella quarta sconfitta consecutiva. Via il DS Franco Sgrona, preludio per la contestazione della curva; di mira prima il DG Montella, silurato dal presidente Giove poche ore dopo l’apparizione di uno sciagurato manichino che invitava il dirigente campano di andare via, e poi verso il presidente Giove e i giocatori.

Il campionato che dice? Che il Bitonto e il Foggia viaggiano sulle ali dell’entusiasmo, le due squadre appaiate in cima alla classifica hanno vissuto il mercato con animi diversi (i nero-verdi hanno puntellato, i dauni sono alla ricerca disperata di una punta di peso): le protagoniste per il momento sono loro, seguite dalle sorprese Sorrento, Fasano e Casarano. In questa sessione di mercato il Taranto ha venduto più che acquistato (tre arrivi e dieci partenze) e non è detto che il mercato di gennaio possa aprire le porte del professionismo per un altro paio di giocatori importanti della rosa di Panarelli. Sarebbe anche comprensibile, nonostante il presidente Giove continui a dire che crede nella promozione, un ridimensionamento per questo campionato per pensare al prossimo. Alleggerire gli ingaggi, stemperare la pressione che vuole il Taranto costretto alla vittoria sempre, gettare “davvero” le basi per un campionato che deve andare come merita una seria programmazione. Sarebbe saggio, farlo e dirlo.

Di certo la popolarità di Giove è ai minimi storici, nonostante gli sforzi compiuti dal numero uno jonico e nonostante l’appoggio dell’Amministrazione Comunale, dei tifosi e dell’opinione pubblica: che cosa non va? È la domanda che dovrebbe porsi il primo dirigente jonico, che sappiamo essere sempre autocritico verso il proprio operato. Chissà se le risposte possano dare la svolta a questa stagione, ma di sicuro potrebbero essere una buona base di partenza per il nuovo anno (o per la prossima stagione). Buon 2020, Taranto.

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