TARANTO FC

Dionigi: 'Il mio amore per Taranto non finirà mai'

Intervista esclusiva all'ex calciatore e tecnico rossoblù
   Angelica Grippa

30 Dicembre 2019 - 08:15

Tempo di lettura: 3 minuti

Oggi ai microfoni di Mondorossoblù.it ascoltiamo le parole dell'ex calciatore e tenico del Taranto, Davide Dionigi.

Mi parli del suo arrivo a Taranto in breve, perché lo scelse?
Da calciatore ero ormai a fine carriera e mi piacque il progetto del presidente Blasi, scesi di categoria e giocai due anni a Taranto. Purtroppo il primo anno non giocai molto a causa di un infortunio perdemmo la finale per andare in Serie B, mentre l'anno seguente feci un ottimo campionato. Tornai come allenatore due anni dopo, il presidente D'Addario esonerò il mister e un certo Sergio Mezzina, che lavorava nel settore giovanile, gli parlò di me e così nacque questo rapporto.


foto Luca Barone

Un breve resoconto della sua carriera calcistica a Taranto...
Il primo anno perdemmo la finale ma giocai poche partite anche se segnai alcuni gol importanti, poi mi feci molto male e recuperai nel campionato successivo dove feci parecchi gol. Ci salvammo in un campionato abbastanza travagliato.

Come finii la sua esperienza a Taranto...
Da calciatore chiusi il contratto e andai a giocare ad Andria, dove disputai il mio ultimo anno da giocatore. Poi l'anno dopo inizia ad allenare sulla panchina del Taranto, dove sono rimasto due anni: primo anno perdemmo i play-off, nel secondo vincemmo il campionato sul campo e dopo allenai in Serie B a Reggio Calabria.


foto Luca Barone

Perché scelse di fare l'allenatore, cosa la spinse?
Ho scelto questa carriera perchè dopo aver smesso di giocare volevo rimanere sul terreno di gioco senza un ruolo dirigenziale e devo ringraziare il presidente D'Addario che mi diede la possibilità di iniziare direttamente con i grandi, con i professionisti.

La sua avventura sulla panchina del Taranto...
Iniziò tutto quando presi una squadra  in difficoltà e la portai ai play-off, purtroppo perdemmo la semifinale in quel maledetto spareggio di Roma, dove uscimmo al 96', e disputammo una delle partite più belle della storia del Taranto. L'anno dopo scelsi di rimanere e arrivammo primi ma subimmo la penalizzazione perchè la società aveva problemi economici, scendemmo al secondo posto giocammo i play-off ma perdemmo con la Pro-Vercelli che vinse il campionato.

Cosa la lega oggi al Taranto?
Mi legano tanti ricordi da giocatore e molti ricordi da allenatore, soprattutto l'affetto che la gente di Taranto ha avuto nei miei confronti, tanti amicizie e tanti rapporti nati e costruiti nel tempo. Penso che il mio amore per il Taranto non finirà mai.


foto Luca Barone

Segue ancora il Taranto? Se sì, cosa pensa della sua stagione?
Si lo seguo sempre con affetto,e da tanto tempo che per vari motivi non riescono più a salire in Lega pro. Quest'anno dopo un buon avvio di stagione ci sono stati dei problemi, ora è difficile prendere il primo posto ma Panarelli sta facendo un ottimo lavoro e spero che dopo la sosta e il mercato invernale si possa arrivare il più in alto possibile.

Cosa la impegna attualmente?
Sto aspettando una chiamata che ritengo giusta per il mio futuro, ho rifiutato parecchie proposte che non ritenevo giuste per me, Ora vediamo dopo la sosta, con l'augurio di tornare in panchina al più presto.

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