LE VOCI DI MRB.IT

A Mirko, Raffaele e Simona

'Il colombo osservatore', dalla rubrica di Carlo Esposito
   Carlo Esposito

25 Dicembre 2019 - 09:18

Tempo di lettura: 4 minuti

Al cospetto della stessa domanda, continuamente ripetuta al Presidente del Consiglio “ci spiega il progetto e le intenzioni di questo Governo sul piano di riconversione Taranto?”, il Premier Conte non sa come rispondere. Di fronte a lui, in una tavolata bella lucida, sotto l’occhio vigile di diversi uomini della sicurezza, sono seduti Mirko, Raffaele, Simona giusto per citarne alcuni. La verità è che a quel tavolo è seduta tutta Taranto con la differenza che noi eravamo impegnati ai preparativi della vigilia, mentre loro trascorrevano il pomeriggio del 24 a trattare con lo Stato per non morire più o, nella migliore delle ipotesi, per poter morire meno.

Un cellulare immortala la discussione per 25 intensi minuti in cui nessuna soluzione, ancora una volta, è stata presa; 25 minuti in cui ancora una volta viene invitato il nostro rappresentante massimo a visitare lo stabilimento guardandolo dalla prospettiva di chi sa dove è occultata la polvere, quella celata sotto al tappeto di una terra martoriata da falde inquinate e verità nascoste. Conte giunge a Taranto giusto giusto il 24 di dicembre, con il sacco di Babbo Natale vuoto di soluzioni concrete per la nostra comunità che, se in tempi di guerra resta a casa a guardarsi il conflitto, figurarsi la vigilia di Natale. A testimoniare quanto sia studiata la campagna elettore iniziata all’incirca un mese fa. Chi voleva incontrare a Taranto il premier? I Pastori del presepe? Perché venire in Puglia quasi in sordina proprio la vigilia di Natale? E senza novità… Per fare il Re Magio portando incenso? Vedremo! Non possiamo fare altro che aspettare gli sviluppi, sperando che non sia l’ennesima speculazione meridionale.

Nel frattempo, a casa nostra, anzi ad Andria, il Taranto torna alla vittoria in una partita tutt’altro che avvincente. Una sfida soporifera, sbloccata da colui che dovrebbe prendersi sulle spalle questa squadra che pian piano sembra perdere i pezzi, alcuni addirittura in fuga, come quando la nave sta affondando. Con Favetta in direzione Casarano, si chiude l’ennesima delusione (morale e sostanziale) di un altro “campione” che decide di abbandonare la maglia per la quale aveva più volte dimostrato di “avere i contributi”. Caro Ciro, ce ne faremo una ragione. Adesso, dovranno essere gli altri a dare quel pizzico di sostanza in più, soprattutto D’Agostino, per provare, se non a recuperare completamente il gap, a dare un senso vero a un campionato che sembra essere sfuggito di mano.

Nel contesto generale colgo l’occasione per ringraziare i promotori dell’iniziativa sull’Esposizione di Cimeli e Materiale Storico del Taranto calcio, tenutasi presso il Circolo Sottufficiali della Marina Militare. Un’altra impresa socioculturale, visto la situazione generale in cui i risultati, le vicissitudini, il campionato e le infinite voci destabilizzanti hanno segnato e segnano l’animo dei tifosi tarantini. Pur non avendo fatto registrare i numeri avuti nella mostra dei 90 anni, l’esposizione non può che aver ridato un po’ di speranza ai numerosi tifosi che hanno visitato la galleria, alla quale tantissime vecchie glorie rossoblù hanno voluto partecipare anche con un semplice messaggio. Bisognerebbe, forse, ripartire da queste iniziative, appoggiarle, renderle parte attiva della vita sportiva, per far ripartire il movimento della passione che anno dopo anno si sta, in maniera preoccupante, allontanando dal Taranto.

E poiché il destino ha voluto che la mia rubrica settimanale avesse l’onore di coincidere col il Santo Natale, ne approfitto per lanciare un messaggio di auguri che possa avere come stimolo sempre un spunto di riflessione:
Gli auguri a tutto lo staff del Taranto, affinché si possa far gruppo per un obiettivo comune, che è quello del rientro quanto più immediato possibile in una dimensione di professionalità;
Gli auguri ai calciatori del Taranto, affinché possano essere determinanti e convinti che questa città aspetta il riscatto anche sotto il profilo sportivo, soprattutto che possano capire che i campionati si possono anche non vincere, ma la maglia ha 2 colori da 90 anni;
Gli auguri alla dirigenza del Taranto, affinché si possa raggiungere una dimensione strutturale efficace ed efficiente, in modo da essere (permettetemelo) meno “tifosi” e più imprenditori, con un progetto cadenzato, programmato, vincente;
Gli auguri a tutti gli appassionati, operatori del settore dell’informazione, ai tifosi perché il Taranto è patrimonio di tutti, è parte della nostra vita e della nostra storia...

...intanto in una tavolata bella lucida di fronte al premier Conte,sotto l’occhio vigile di diversi uomini della sicurezza, sono seduti Mirko, Raffaele, Simona giusto per citarne alcuni.
A loro va il mio più grande augurio di Buon Natale, perché mentre io ero colpevolmente intento ai preparativi della vigilia, loro erano a parlare faccia a faccia con il futuro della nostra città.
Grazie ragazzi, e buon Natale soprattutto a voi, a noi, a Taranto
Buon Taranto, avanti Taranto

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