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Partenza sbagliata...

L'analisi tecnica della gara Taranto-Audace Cerignola
   Luigi Boccadamo

16 Dicembre 2019 - 10:16

Tempo di lettura: 3 minuti

Le premesse, più volte richiamate in settimana, sembravano essere quelle di una partita da ultima spiaggia per entrambe le contendenti, vista la distanza dalla vetta accumulata in questo girone d’andata per motivi differenti. Da una parte il Taranto partito con i favori del pronostico per la vittoria finale, con un gruppo costruito sin dal mese di giugno, ma poi impantanatosi per ragioni difficilmente definibili e dall’altra un Cerignola partito in ritardo per le vicissitudini legate alla mancata speranza di ripescaggio in C e quindi costretto ad inseguire sin dalla prima di campionato.

Considerata l’esigenza di entrambe di rimanere attaccate all’ultimo vagone di un treno trainato da Bitonto e Foggia, era quasi ovvio doversi aspettare una gara più agonistica e nervosa che bella ed entusiasmante ed infatti, a posteriori, possiamo tranquillamente dire di aver visto 22 giocatori in campo che si sono impegnati agonisticamente a discapito del bel gioco.

Come molte volte capita in queste circostanze, si entra in campo vogliosi e consapevoli dell’importanza della posta in palio, ma non si riesce ad indirizzare la gara come si vorrebbe. Ieri è successo proprio questo: pronti via, il Taranto si è presentato bene davanti al portiere avversario. Poi, inspiegabilmente, una palla semplice, persa in uscita a centrocampo, innesca una azione del Cerignola che centralmente si infila agevolmente e mette un uomo solo davanti al portiere in una sorta di calcio di rigore in movimento. Ancora una volta la coppia centrale a palla scoperta si muove in uscita lasciando l’attaccante avversario solo al centro dell’area, mantenuto in gioco da un altro difensore del Taranto. In una sola azione quindi vi è stata una somma di errori che ha determinato lo svantaggio, inoltre Ferrara infortunatosi è stato costretto a lasciare il campo, sostituito da Marino. Proprio dalla nostra sinistra, poco dopo l’azione del raddoppio dauno, Marino accompagna l’avversario senza affrontarlo, gli consente di arrivare sul fondo e mettere un cross in mezzo dove la difesa schierata del Taranto ha lasciato inspiegabilmente da solo al centro l’attaccante del Cerignola che ha colpito di testa e, nonostante la grande risposta del portiere Sposito, sulla respinta è arrivato prima Sansone. Da osservare che anche in questa situazione in area stazionavano 5 giocatori del Taranto contro 3 del Cerignola.

Trascorsi i primi minuti tra sconforto ed imprecazioni, convinti di aver subito torti arbitrali, il Taranto è riuscito a scrollarsi di dosso la negatività ed ha iniziato a spingersi più in avanti, arrivando a calciare in porta in più occasioni, anche se sempre da lontano e centralmente. Il guizzo di un giovane molto interessante, come Cuccurullo, ha determinato il goal di Favetta che ha riacceso di fatto le speranze del Taranto.
Il secondo tempo è andato avanti con grande agonismo da parte delle due squadre ed in particolare del Taranto, che ha provato con tutte le sue forze, ma con idee poco chiare, a riagguantare il pareggio, arrivato per fortuna nostra allo scadere su un episodio a dire degli avversari dubbio.

Non era sicuramente una partita facile, ancor di più sotto di due goal; tuttavia bisogna riflettere sul fatto che si continua a prendere goal in situazioni spesso identiche al passato, con difesa schierata o con palla scoperta. Molto spesso la squadra sale con una linea scomposta che lascia sempre almeno un elemento a tenere in gioco gli avversari. Possiamo salvare della gara di ieri la voglia e la tenacia mostrata dalla squadra per aggiustare il risultato, anche se alla fine il pareggio non è servito a nessuna della due.

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