Il presidente Giove suona la carica del suo Taranto e mantiene saldo il comando. Le dimissioni annunciate domenica pomeriggio, che nelle parole del numero uno di via Lago di Como servivano come gesto (solo simbolico?) per dare la scossa all'ambiente, non resterà un gesto isolato e fine a se stesso, ma è il preludio di un "alleggerimento" della rosa, dal punto di vista numerico ma anche del monte ingaggi.
Certo, è un disastro vedere come un progetto nato bene in estate sia naufragato sotto i colpi dell'imponderabile (risultati scadenti ma anche, sembra, non ottimale gestione dello spogliatoio) e ci chiediamo quali saranno i colpi di mercato dei rossoblù vista la netta e ferma volontà di Giove di vincere il campionato. Una squadra "nata per rullare il campionato", nelle parole del presidente, big di spessore e di assoluto valore che insieme, purtroppo, non sono riusciti a convivere, al di la dell'allenatore o del DS. E allora via un bel numero di giocatori, o di ingaggi come direbbe qualcuno.
Genchi, contestato dai tifosi, sembra sia ai titoli di coda: sull'attaccante barese sembra ci possa essere il Casarano, ma, ci chiediamo, è il caso di andare a rinforzare una diretta concorrente per la vittoria del campionato? A far compagnia con la valigia in mano anche Leo Guaita, arrivato come uno degli acquisti più interessanti del Taranto di Ragno sembra la fotocopia del giocatore ammirato a Potenza. Stesso discorso per Allegrini, presentato come un pezzo da novanta ma, in realtà, un calciatore che già l'anno passato non aveva dato garanzie di continuità in campo (22 presenze per lui a Cerignola, 6 volte sostituito, 77' media minuti a partita). Dati che non scopriamo adesso, sia chiaro, ma perplessità che alla fine hanno avuto riscontro nella realtà.
Tra gli scontenti, in partenza, anche Galdean (poco apprezzato da Panarelli, nonostante il grande valore tecnico), Antonio Croce (che non ha reso come l'anno passato), e i rincalzi Lanzolla (perennemente e sfortunatamente infortunato), Ouattara, Russo. Anche molti under in partenza, tra cui le meteore Mambella e Betti, così come il portiere Giappone, già soppiantato come titolare da Sposito.
Sembra, da indiscrezioni, che la lista non sia finita qui, ma a questo punto chiediamoci chi resta ma soprattuto da chi saranno rimpiazzati: la difesa, condannata dai 5 gol presi nelle ultime due partite, necessita quindi di un centrale forte, titolare, e almeno una riserva. Luigi Manzo e Benvenga e Matute (ancora non sulla lista dei partenti ma fortemente cercato da altre società) potrebbero essere una soluzione? A centrocampo Manzo e Cuccurullo restano senza alternative (contando solo Marino e Matute), mentre nei tre alle spalle della punta manca ancora un esterno sinistro. Puntare su D'Agostino e Oggiano, ma sul mercato occorrà sempre tornarci, se l'idea è tagliare Guaita e Genchi, ma Masi può essere il giocatore che farebbe la differenza in una squadra che vuole vincere il campionato?
Favetta sembra l'unica punta centrale che non partirà, ma il buon Ciro potrà sostenere da solo l'attacco? Serve qualcuno che lo sostituisca (una punta da 20 gol), non un giocatore equivalente. Si parla di Del Sorbo (che bomber da 20 reti non è) e addirittura di Santoro (cercato, in verità da altre squadre di vertice, in primis il Foggia). Tralasciamo di riportare altri nomi, anche negli altri reparti: se la fantasia galoppa è anche vero che la società è al lavoro. Valuteremo i fatti.
Insomma, lo scenario è in divenire, con tanti partenti: il Taranto ha schierato quest'anno 24 giocatori, di cui 13 con oltre 10 presenze. Uno zoccolo duro destinato ad essere, non tutto, la spina dorsale del prossimo Taranto. Basterà come base per riuscire nell'impresa?