TARANTO FC

Le due facce del Taranto

L'analisi tecnica della gara Fasano-Taranto
   Luigi Boccadamo

02 Dicembre 2019 - 10:10

Tempo di lettura: 3 minuti

Vorrei anzitutto scusarmi con i lettori di MondoRossoBlù.it per il mancato commento tecnico della scorsa settimana che è stato causato da impegni personali che non mi hanno consentito di vedere il match contro il Gravina. Vorrei però ripartire proprio da quello per sottolineare l’aspetto delle due facce con le quali il Taranto si è dimostrato in queste ultime due gare. Un Taranto che veniva da quattro vittorie consecutive, nelle quali aveva dimostrato una organizzazione di gioco interessantissima e sembrava ormai indirizzato per il meglio, verso degli automatismi tecnico-tattici entusiasmanti, poi però l’altra faccia legata indissolubilmente anche ai secondi tempi di queste due ultime partite hanno vanificato concretamente tutto il buono fatto precedentemente.

Anche ieri vedendo e rivedendo il primo tempo a Fasano, si può tranquillamente dire che il Taranto ha tenuto il pallino del gioco quasi totalmente, risultando tuttavia evanescente negli ultimi venti metri, secondo me per due ragioni essenziali e cioè, la prima causa è stata il riposizionamento di Genchi punta centrale: “per quasi tutto il primo tempo la sua è stata una lotta di gomito con l’avversario diretto”. Infatti quasi mai è riuscito a dare una corretta profondità alla squadra ed anche i movimenti non suggerivano quasi mai quella soluzione facile di passaggio che potesse farlo trovare fronte alla porta. A questo dobbiamo aggiungere una strana tendenza degli avanti tarantini a voler portare palla, quasi come se avessero voglia di risolvere la contesa individualmente. Alla fine del primo tempo la sensazione era comunque di essere in pieno nella partita e che magari aggiustando qualcosina (magari nello scambio a limite dell’area avversaria) nel secondo tempo si poteva avere tranquillamente ragione del Fasano. Ed invece, come spesso quest’anno è successo, il secondo tempo ha mostrato l’altra faccia del Taranto che, incassato lo svantaggio, è apparso stordito, poco lucido ed inconcludente.

Il primo goal sembrava la fotocopia del secondo e terzo presi la settimana scorsa, cioè una ripartenza avversaria quando gran parte del Taranto occupava la metà campo avversaria; l’errore però ieri come contro il Gravina è stato identico, con avversario fronte al gioco e palla scoperta piuttosto che scappare immediatamente dietro, la linea difensiva ha ritardato quella frazione di tempo che ha consentito alla palla di scavalcarli ed all’attaccante di turno di involarsi verso la porta uno contro uno con il portiere. Anche i cambi operati dal Mister Panarelli non hanno reso il risultato sperato, anche perché per tutto il secondo tempo forse galvanizzato dal vantaggio il Fasano sembrava famelico su ogni pallone e non ha lasciato quasi mai spazi comodi di gioco per il Taranto. Il secondo goal (una prodezza di un ragazzo originario di Fasano) ha messo la parola fine alla partita e speriamo solo a quella, visto che comunque i risultati dagli altri campi lasciano il Taranto ancora pienamente in corsa.

Non resta che lavorare in silenzio ed a testa bassa per riuscire ad acquisire un atteggiamento mentale oltre che tecnico tattico che consenta di superare, una volta per tutte, questa tendenza alle due facce che purtroppo sta complicando fin qui il cammino del Taranto di quest’anno.

Resta sempre aggiornato!

Invia un messaggio WhatsApp al 380 762 9286 con scritto "Iscrivimi"
Seguici sul nostro canale WhatsApp (Clicca qui)
Seguici su Telegram (https://t.me/MRB_it)


NETWORK

Scroll to Top