Foto Roberto Orlando
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Redazione MRB.it | |
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Il Taranto perde e Giove, il presidente e quindi per definizione il primo responsabile, abbandona. Nel dopopartita le dimissioni del n. 1 del club fanno più notizia del risultato, anche perché i rossoblù avevano da tempo abituato i propri sfortunati tifosi a simili amarezze (6 sconfitte in 14 gare).
Un epilogo per molti versi inusuale, perché in questi casi toccherebbe appunto alla proprietà intervenire per cercare di risolvere la crisi. Però a Taranto, si sa, il calcio da anni è gestito in modo estemporaneo, se così si può dire, con grave scorno per una città che pure ama la propria squadra ogni oltre ragionevole grado di sopportazione. Ma quanto accaduto dalla famosa finale sospetta per la B contro il Catania (era il 2002) potrebbe andare bene come trama per un film horror.
E dire che l’estate scorsa si era ripartiti con grandi proclami e un organico che teoricamente avrebbe dovuto consentire al Taranto di centrare l’obiettivo. Niente di tutto questo. C’è stata la prima crisi tecnica che ha portato al cambio di allenatore, via Ragno per Panarelli, ma dopo quattro vittorie di fila anche questa seconda fine ha superato limiti, come dimostrano le ultime due pesanti sconfitte. Ora, sebbene sei punti di distacco dalla vetta a questo punto della stagione non siano da ritenere irrecuperabili, è chiaro che le dimissioni di Giove definiscono uno scenario che indirettamente sembra chiamare in causa anche la situazione finanziaria del club, partita con una pesante esposizione verso l’Erario (circa 1 milione di euro), ereditata dalle annate scorse.
Una situazione che non è migliorata, come del resto sarebbe stato facile immaginare visto il livello del management e dei personaggi che da anni gravitano attorno alla società, cercando di sfruttare per proprio tornaconto la mai sopita passione dei tarantini. Giove tra questi, per i colori rossoblù. Ma mentre c’è gente che per il calcio soffre, c’è chi considera tanto amore alla stregua di una vacca da mungere. Con conseguenze che sono sotto gli occhi di tutti.
Fonte: Nuovo Quotidiano di Puglia