LE VOCI DI MRB.IT

Taranto, non ci voleva proprio

Una sconfitta che riporta i rossoblù a riflettere su sé stessi
   Roberto Orlando

26 Novembre 2019 - 09:03

Tempo di lettura: 3 minuti

Il maltempo e l’allerta meteo dei giorni precedenti la gara ha riportato alla mente il diluvio subito contro la Fidelis Andria l’anno scorso, una sconfitta che al di la del risultato pose fine all’avventura da capolista del Taranto. In quella occasione, come in questa, ci ritroviamo a dover dire che un episodio negativo può capitare, ma le analogie della sconfitta sotto la pioggia diventano una costante fastidiosa.

Predichiamo equilibrio, come sempre. Questo è un campionato molto equilibrato e in classifica ci troviamo comunque in alto”, le parole di Panarelli in quella occasione. Equilibrio è la parola d’ordine oggi, così come dopo la sconfitta contro l’Andria: giusto, gli sbalzi di umore non aiutano a concentrarsi sulle proprie qualità e verso i propri limiti, ma resta e perdura una sensazione di incompletezza nei confronti della rosa e del gioco di Panarelli. Speriamo che la pioggia non annacqui alcuni limiti sui quali lavorare: se ci sono dei black-out oppure dei meccanismi che si bloccano (con o senza pioggia) occorre riuscire a coglierli immediatamente.

La disfatta contro l’Andria fu il preludio al novembre nero del Taranto (1 vittoria 3 pareggi 1 sconfitta) che portò il Taranto a -6 dal Picerno, un ritardo mai più recuperato: oltre le statistiche il Taranto pagò, nel mese di novembre, proprio dei limiti di gioco e dei black-out (il pareggio interno contro la Gelbison, la rimonta con sconfitta di Nardò e la rimonta con pareggio al 91’ a Fasano): predicare equilibrio non servì ad elaborare e superare i limiti di una squadra che sicuramente aveva uno spessore minore dell’attuale. Ma tenere gli occhi aperti e lavorare al meglio su giocatori e schemi di sicuro è ciò che c’è da fare.

Il terreno bagnato, la pioggia e il vento ci sono per tutti, compresi gli avversari e fa rabbia pensare che solo i rossoblù soffrono e subiscono: dobbiamo pensare che non si sappia interpretare al meglio una gara difficile nell’approccio e negli uomini? C’è anche da dire, come aggravante, che il terreno di gioco ha comunque tenuto per il tutto il primo tempo, nonostante la pioggia, ma nonostante ciò il Taranto non ha saputo esprimersi: che queste condizioni meteo favoriscano le squadre che si chiudono è palese, ma non si può giustificare tutto per la pioggia. Nessun alibi, quindi, ma concentrazione massima su ogni aspetto: tecnico, tattico, psicologico, ambientale.

Questi sono i punti che si rischia di pagare a fine campionato, di certo, ma mantenendo il giusto equilibrio, per utilizzare un termine tanto caro al tecnico Panarelli, speriamo che la squadra possa riprendersi immediatamente, senza altri momenti di riflessione che facciano perdere tempo e punti. Alla fine del girone di andata ci sono da affrontare quattro squadre ostiche e da dicembre si aprirà il mercato: basterà puntellare o occorrerà rinforzare l’undici titolare? La società saprà cosa fare, a noi resta che osservare e valutare. Per il bene del Taranto.

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