SERIE A

Caos in Lega, Miccichè si è dimesso: 'Troppe voci, non potevo andare avanti'

L'ormai ex presidente lascia per le polemiche sulla sua elezione: 'Ma in 20 mesi nessuno ha sollevato obiezioni'
   Armando Torro

19 Novembre 2019 - 16:40

Tempo di lettura: 2 minuti

Proprio mentre l'Italia faceva 10 vittorie su 10 nel girone di qualificazione a Euro 2020 e batteva il record di 11 successi consecutivi in un anno solare con il 9-1 del Barbera sull'Armenia, il palermitano Gaetano Micciché stava meditando l'addio alla carica di presidente della Lega Serie A.

E così in tarda mattinata si sono inseguite le voci sulle sue dimissioni che sono avvenute nelle prime ore del pomeriggio. Sulla decisione pesa l'indagine interna della Procura Figc proprio sulla sua elezione avvenuta il 19 marzo 2018 per acclamazione e non per scrutinio segreto. Questa irregolarità fu subito notata da Enrico Preziosi: il presidente del Genoa aveva parlato di "non correttezza" della procedura.
Infatti, secondo quanto previsto dallo statuto, Miccichè avrebbe dovuto essere eletto all'unanimità per evitare il conflitto di interessi di chi ha ricoperto incarichi in istituzioni private di rilevanza nazionale in rapporto con i club o i loro gruppi di appartenenza (per esempio, essere membro del consiglio di RCS MediaGroup, che all'epoca poteva essere considerato un ostacolo, ndr), ma lo scrutinio fu anticipato dalle dichiarazioni pubbliche di voto che andavano tutte nella stessa direzione.

Quell'indagine sulla procedura, nonostante il tentativo di convincimento da parte di molti presidenti Serie A, ha portato Miccichè a rassegnare le dimissioni con una nota in cui ha rimarcato la fiducia che gli è stata data dai membri del consiglio di Lega, che ora si ritroverà a eleggere un nuovo presidente e gestire l'asta per i diritti televisivi del triennio 2021-2024.

Ecco la nota di Gaetano Miccichè:
"Desidero annunciare, con questa dichiarazione, le mie immediate dimissioni dalla carica di presidente della Lega Serie A. Le indiscrezioni di oggi apparse sui giornali relative alla chiusura dell'istruttoria sulla mia nomina avvenuta 20 mesi fa e al suo possibile esito sono inaccettabili e mi impongono questa decisione. Sono stato chiamato in Lega con dichiarazioni unanimi di voto e gli ho dedicato molto tempo ed energie. Ho trovato una Lega commissariata completamente disorganizzata e che non aveva nemmeno la parvenza di una realtà efficiente. Tutti insieme, perché nessuno ha sollevato la benché minima obiezione in 20 mesi e le delibere che abbiamo preso sono state tutte all'unanimità, abbiamo preso una serie numerosa di iniziative che andavano nella giusta direzione. Ho lavorato in questi mesi per la trasformazione del calcio, aggiungendo ai valori agonistici e sportivi quelli di credibilità societaria economica e prospettica. Ciò è indispensabile e propedeutico per l'arrivo di nuovi e seri investitori, nuove e grandi corporation in qualità di sponsor, nuova credibilità nei mercati finanziari".

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