TARANTO FC

Panarelli sta scrivendo un piccolo pezzo di storia

È solo il terzo allenatore subentrato negli ultimi 20 anni rossoblù a partire con 4 vittorie su 4 in campionato
   Armando Torro

18 Novembre 2019 - 18:00

Tempo di lettura: 3 minuti

Per riuscire a capire cosa sta facendo Luigi Panarelli al ritorno sulla panchina del Taranto ci siamo affidati ai numeri che descrivono uno stato di forma invidiabile dei rossoblù. Fanno impressione i 9 gol nelle ultime due partite contro Agropoli e Francavilla, di cui 5 realizzati da Giuseppe Genchi, così come i 13 fatti e 1 solo subito nelle quattro vittorie consecutive che portano il Taranto ad avere il miglior attacco del girone H di Serie D.

Abbiamo più volte sottolineato quanto sia importante questa inversione di tendenza in ottica promozione rispetto alla gestione Ragno, sia dal punto di vista tecnico-tattico che da quello del morale (e la sottolineatura è arrivata anche da parte della dirigenza). Ecco, questa non è un'impresa tanto comune in riva allo Jonio, soprattutto negli ultimi 20 anni: oltre a Panarelli solo altri due allenatori subentrati sono riusciti a portare a casa 12 punti su 12 nelle prime quattro partite in campionato, che sia stato in Serie D, C1 o C2.

Il caso più recente nel girone H della quarta serie è quello di Michele Cazzarò nel 2014/2015 quando a marzo sostituì Pierfrancesco Battistini e battè nell'ordine Fidelis Andria, Sarnese, Potenza e Grottaglie, nella disperata rincorsa al primo posto dei federiciani tra la 28esima e la 31esima giornata. Il 26 aprile riuscì comunque a proseguire la striscia di imbattibilità (rimasta fino alla fine della stagione regolare) pareggiando all'ultimo minuto a San Severo, ma appunto senza ingranare la quinta marcia. Poi i rossoblù si arresero al Sestri Levante il 10 giugno al sesto turno dei playoff nazionali di Serie D.
Chi, invece, riuscì nella promozione diretta fu Massimo Silva che arrivò sulla panchina a gennaio 2001 per sostituire il compianto Sergio Buso e vinse il campionato di Serie C2 girone C portando il Taranto in C1, passando da un avvio deciso di quattro vittorie nelle prime quattro partite tra la 19esima e la 22esima giornata: Giugliano, Tricase, Sant'Anastiasia e Castrovillari messe ko senza mai subire un gol, poi la sconfitta casalinga per 1-0 contro la Puteolana non intaccò più di tanto i piani dell'allenatore lombardo.

C'è però una differenza tra questi due precedenti e quello di Panarelli ed è proprio la differenza reti: nel 2000/2001 in quelle quattro sfide i rossoblù non ne subirono nessuna, ma arrivarono tre preziosi 1-0 e un poker contro la squadra che poi Silva sarebbe andato ad allenare nella stagione successiva; mentre il minimo scarto con Cazzarò ci fu due volte contro Potenza e Grottaglie (l'ultima al D'Amuri contro una squadra praticamente già condannata alla retrocessione) dopo il 4-1 contro l'Andria e il 3-1 esterno a Sarno.
E se è vero che questo Taranto del Panarelli bis non ha ancora incontrato le dirette concorrenti per la promozione, è vero anche che c'è una somiglianza con le altre due imprese. L'analogia riguarda l'attaccante diventato simbolo di quelle squadre: Christian Riganò per Silva (5 dei 7 gol furono suoi in quelle partite) e Giuseppe Genchi (4 su 9) per Cazzarò, con il 34enne che ha già superato il suo "primato" con Panarelli. Il quale si può solo augurare di ingranare la quinta marcia allo Iacovone contro il Gravina domenica prossima per essere semplicemente l'unico ad averlo fatto nella storia recente rossoblù.




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