Redazione MRB.it | |
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Nella rassegna stampa di oggi sul Quotidiano le parole di Mimmo Carrieri, sulla sfida di domenica e un punto sulla gestione Panarelli.
La terza vittoria consecutiva accende nuove e grandi speranze
Taranto-In fondo il copione, Luigi Panarelli, lo conosce bene. Inseguire le prime della classe è stato il cliché dello scorso anno alla guida del Taranto e così pare essere, non si sa fino a quando, anche questa volta, malgrado il trainer sia subentrato a campionato in corsa. Sa bene, il tecnico tarantino, che esaltarsi per qualche vittoria di fila serve a ben poco, perchè è ancora fresco il ricordo dei record dell'anno passato che purtroppo servirono a poco, anzi a nulla col Picerno che non riuscì mai a fermarsi finendo poi in Lega Pro. In tredici partite un anno fa, tra la tredicesima di andata e l'ottava di ritorno, quel Taranto collezionò 11 vittorie e 2 pareggi: 35 punti in 13 gare, un rendimento impressionante che non scalfì il cammino imperioso del Picerno. Fu una frustrazione così forte che da Gravina in poi, nona di ritorno, la media punti restò alta ma non al punto a giocarsi la promozione fino alla fine. Allora occorre capire se chi precede, tradotto sarebbe il Bitonto, avrà la stessa forza dei lucani dello scarso anno e se il Taranto sarà capace ancora una volta di realizzare quella striscia-record che lo tenne in vita fino a marzo. Le prime indicazioni sono buone, perché la formazione di Panarelli ha totalizzato tre vittorie consecutive con lui in panchina e tutto sommato dominando nel gioco e nella sicurezza di stare in campo. E' indubbio che psicologicamente è un'altra squadra rispetto a quella di Ragno, specie nella versione ultima e decadente del team disegnato dai trainer molfettese. Forse perchè è una squadra più libera di esprimere il suo potenziale offensivo:"Molti di noi conoscono già il mister, la sua mentalità, quindi è più facile", hanno detto Favetta e D'Agostino domenica. Sul campo le prime evidenze del nuovo corso sono arrivate nelle ultime due gare, quando il Taranto ha capitalizzato le sue vittorie nei primi tempi, prima quindi di andare incontro a complicazioni, come era invece avvenuto col Gladiator, alla prima panchina per Panarelli. Nelle prime otto giornate, invece, i rossoblù avevano ottenuti successi segnando nella prima frazione solo a Casarano ed in casa con l'Altamura. Approccio migliore, dunque, come certificano i numeri. Nove reti in tre partite (uno subito) costituiscono poi un altro riferimento significativo nel tracciare un quadro oggettivo del Taranto attuale, pur avendo giocati sinora con due moduli differenti (4-2-3-1 e 3-4-1-2). E poi ci sono gli spunti dei singoli, D'Agostino, rimesso al centro del progetto, ha segnato tre reti in tre sfide; Oggiano, che era ai margini in panchina, ha realizzato due gol; e domenica scorsa si è sbloccato, dopo qualche settimana di digiuno, pure Beppe Genchi, che con la doppietta è arrivato a quota cinque sigilli. Tutti segnali incoraggianti.