SERIE D

Il Bitonto con la difesa più forte d'Europa

Il dato è impressionante: solo 3 reti subite
   Redazione MRB.it

07 Novembre 2019 - 11:50

Tempo di lettura: 3 minuti

Dalle Alpi a Lampedusa, dalla Caronnese alla Palmese, comprese le compagini di serie A, B e C, non c c’è una difesa forte e imperforabile come quella del Bitonto. Già, vissute ormai dieci giornate di campionato, nell’esaminare i numeri della capolista, c’è un dato statistico impressionante che colpisce: i gol subiti. Solo 3. Desta meraviglia perché, se è vero che la squadra di mister Taurino incanta per propensione offensiva della manovra e ricerca maniacale degli schemi d’attacco, è altrettanto incontestabile che, domenica dopo domenica, il reparto arretrato ha assunto le sembianze sempre più convincenti di un fortino insuperabile.

Passiamo in rassegna i protagonisti di questa piccola e pur significativa impresa. Partiamo dai fatidici sette metri e passa, il guardiano pararigori Antonio Figliola è arrivato a ben 628 minuti di imbattibilità, senza dimenticare Zinfollino, che ha fatto il suo dovere, ogni volta che è stato chiamato in causa. Dinanzi a loro, troneggia col suo inconfondibile stile salgariano Gianni Montrone, il capitano che non disdegna puntate ferali nell’area avversaria. Con lui il 26enne Danilo Colella, affidabile baluardo e impeccabile marcatore. Al principio un poco incerto, poi divenuto più sicuro, il 2000 Luigi Gianfreda, proveniente dalla Primavera del Lecce, passo felpato non disgiunto da notevole possa. Condivide con lui il posto riservato all’under Alessandro Gagliardi, che brilla per intelligenza e duttilità.

Dalla vittoria di Nocera, al centro della Maginot ha fatto la sua imperiosa comparsa Paolo Lomasto, arcigno e tetragono difensore di origini napoletane, che fa del tempismo nell’uscita e negli stacchi la sua peculiarità. Si aspettava di far parte di un settore così ermetico? «Devo essere sincero? - risponde con franchezza Lomasto -. Sì, perché, prima ancora di essere affiatati fra di noi compagni dietro, abbiamo la fortuna di essere aiutati sempre dai centrocampisti e dalle punte che indietreggiano sempre a darci una mano, facilitandoci il lavoro da sbrigare nei novanta minuti».

Ancora una volta, emerge la coesione solidale del gruppo. «Abbiamo due obiettivi - confessa l’exCastrovillari -: uno personale ed uno di tutti noi. Io, per esempio, volevo tornare a fare bene per farmi notare in questo girone, visto che per anni ho giocato in quello di Calabria e Sicilia. Eppoi, c’è il sogno nel cassetto, difficile da realizzare in un girone pieno di formazioni blasonate (esperienza che ha vissuto, qualche anno fa, nella Sicula Leonzio, ndr)».

In vista del testacoda di domenica prossima, tutti allineati e coperti secondo il credo dell’alchimista salentino: «Noi dobbiamo pensare solo a lavorare giorno per giorno, per migliorare e diventare sempre più solidi. Siamo consapevoli che anche a Nardò sarà una battaglia, soprattutto per i numerosi ex che contiamo, a partire dall’allenatore fino a Patierno, passando per me stesso e Montrone. Nessuno ci regalerà niente e noi siamo pronti a lottare fino alle fine», conclude con fierezza Lomasto.

Fonte: La Gazzetta del Mezzogiorno.it

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