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Taranto, quando il campo ha ragione

Quello conta. Adesso continuità e passo svelto
   Roberto Orlando

29 Ottobre 2019 - 08:00

Tempo di lettura: 3 minuti

Settimana turbolenta, quella appena passata, vibrazioni e scossoni che solo un cambio di allenatore può dare. Lo scossone al vecchio: un progetto sfumato troppo in fretta, che ha come vittima mister Ragno. Lo scossone dato dal nuovo: Panarelli ri-assembla una squadra che torna magicamente a giocare a calcio, che ribalta l’avversario (che scarso non era) che vede protagonisti quegli uomini che avevano deluso. Portento del cambiamento: dalla umiliazione di Bitonto alla scoppiettante prova contro il Gladiator, una settimana per trasformarsi da squadra di non-giocatori (nel senso proprio di atleti che non giocano) a squadra padrona del campo, caratterialmente forte e decisiva come non mai. Quindi il problema dov’era? Negli schemi di Ragno? Nei mal di pancia dello spogliatoio? Nei fattori esterni? O mettiamo tutti questi ingredienti nel frullatore ed esce una accettabile aderenza alla realtà dei fatti?

Non sarebbe la prima volta che uno spogliatoio si rivolta al proprio tecnico, succede in ogni serie e ad ogni latitudine: ci sarebbe da chiedersi il perché e non sarebbe nemmeno un esercizio sterile. Ma adesso meglio guardare avanti. E guardando avanti resta l’ottima prestazione della squadra, il ritorno ad un gioco che vede i suoi uomini cardine al proprio posto, la speranza per il futuro. Maledettamente, però, c’è sempre da chiedersi perché i campionati del Taranto non partono mai dalla prima giornata, ma occorre sempre complicarsi la vita: negli ultimi anni ciò ha significato fallimento degli obbiettivi (od obiettivi, alla “Crusca” dicono che è uguale) e si cerca sempre, ciecamente, per amore, a credere che questa volta non sarà così, non succederà come l’ultima volta. Lo si spera tutti.

Il Bitonto vince e convince, il Foggia raccoglie nuovamente tre punti senza convincere troppo, il Fasano si dimostra squadra quadrata mentre la Fidelis sembra in crisi, così come il Brindisi, che in qualche modo era destinato a ridimensionarsi. I rossoblù restano a 4 punti dalla vetta anche se hanno già perso gli scontri diretti proprio contro i battistrada; segnalazione non da poco, visto che adesso toccherà rincorrere. L’anno scorso l’eterna rincorsa al Picerno svuotò di energie testa e fisico del Taranto, nonostante i tanti punti raccolti, vedremo come si svolgerà il film di questo campionato.

Un piccolo pensiero per mister Triuzzi, che ieri era in panca a sostituire Luigi Panarelli: ad un certo punto è arrivato un pallone dalle sue parti che ha rimandato in campo con un tocco dei suoi. Il più talentuoso figlio calcistico di Taranto ha fatto sobbalzare chi, negli anni, lo ha apprezzato sul campo di gioco, in scenari ben migliori di quelli odierni: (brividi e) distanze da un mondo lontano nel tempo ma che con tutte le forze a Taranto si vuole riprendere. Ecco, fissiamoci in mente quel brivido, che si lotti per tornare a sentirlo. Ne abbiamo bisogno.

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