Redazione MRB.it | |
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La storia tra Davide Dionigi e il Taranto è ancora aperta, com'è aperta la ferita che risale alla stagione 2011/2012, quella del campionato di Prima Divisione vinto sul campo nel girone A. Quello è stato l'unico anno in cui un allenatore a Taranto è rimasto in carica per tutta la stagione negli ultimi 12 e Dionigi è stato l'unico tecnico a dare ai rossoblù il primo posto virtuale (al netto della penalizzazione di 7 punti) nelle ultime 20 stagioni. È l'obiettivo di Luigi Panarelli, arrivare davanti a tutti per regalare di nuovo la Serie C al Taranto.
Ma c'è un dettaglio che unisce i due allenatori, oltre alla vaga somiglianza fisiognomica: il mister tarantino in conferenza stampa ha ammesso che sperava di tornare sulla panchina dello Iacovone e il desiderio è condiviso anche da Dionigi. "Ho sempre detto che Taranto per me è stata una pagina bellissima, sia da calciatore che da allenatore. Il magone di non aver fatto la B con questa squadra mi è rimasto, è normale che il mio desiderio sia quello di tornare un domani per riprendere ciò che ci eravamo meritati sul campo e che poi ci è stata tolto per le vicissitudini che sappiamo", ha detto il reggiano a tuttocalciopuglia.com.
Il legame con il Taranto e con la città è sempre vivo: "Seguo ancora la squadra. Non ho guardato tutte le partite, ma le vicende calcistiche le seguo volentieri, anche perché ho tanti amici che mi tengono informato. Purtroppo la D è un campionato difficile e non sempre i nomi fanno la differenza, come ad esempio in C il Catania. In questi tornei si prediligono altri aspetti, come la corsa e l'aggressività. E poi Taranto è una piazza tanto bella quanto difficile...", ha commentato Dionigi, rendendo subito esplicito cosa intendesse dire con l'ultima frase.
Il senso è quello che molti immaginano: "La gestione dell'ambiente, inteso non solo come calciatori, è importante. Se non si riesce a tenerlo sotto controllo in maniera equilibrata ti può distruggere, come può portarti alle stelle se ti comporti nella maniera giusta", ha spiegato il mister.
Probabilmente è quello che è capitato a Nicola Ragno, sul cui esonero Dionigi ha preferito non prendere una posizione precisa: "Queste son cose che bisogna esserci dentro per capirle. Non mi permetto di dare giudizi, guardandola da fuori credo la giustificazione della società sia legata al fatto che a questo punto della stagione avrebbe voluto trovarsi al primo posto. Altre cose non le so. Solitamente gli esoneri degli allenatori son sempre ingiusti, ormai in Italia non esistono progetti o piani, son tutte frasi buttate lì. Ma se una società arriva a prendere tale decisione, avrà avuto le sue motivazioni".
Infine, un aggiornamento sulla sua situazione personale dopo l'esperienza al Catanzaro e il rifiuto al Rende di un mese fa: "Attendo una panchina, ho avuto un paio di opportunità che ho rifiutato. Vorrei rientrare con le persone giuste perché recentemente mi sono avventurato in situazioni sbagliate che poi si pagano. Meglio aspettare un po', ma trovare il posto giusto per poter svolgere il proprio lavoro sul campo", ha concluso.