NUOTO

Giù le mani da Benedetta!

Le scelte della famiglia, i mal di pancia di Palazzo
   Roberto Orlando

05 Ottobre 2019 - 09:24

Tempo di lettura: 3 minuti

Lo diciamo in primis, non siamo esperti di nuoto, delle dinamiche sottese tra le società, la Federazione Italiana Nuoto e i suoi sottolivelli regionali e il CONI, quello che sappiamo è ciò che sta succedendo in questi giorni, ovvero la polemica per il passaggio di Benedetta Pilato al Circolo Aniene. La giovane stella del nuoto italiano, orgoglio tarantino che a soli 14 anni è esplosa con una incredibile medaglia d’argento ai mondiali di nuoto in Corea (la più giovane italiana medagliata di sempre) ha deciso, insieme alla sua famiglia, il tecnico Vito D’Onghia e la sua società di passare al Circolo Canottieri Aniene, la più prestigiosa società natatoria italiana, che annovera tra le sue atlete le azzurre Federica Pellegrini, Simona Quadarella (campionessa mondiale), Elena Di Liddo e altri componenti della nazionale. A non capirne niente, sembra che Benedetta sia passata da una squadra di serie D alla Juventus, per fare un paragone calcistico. La società dell’Aniene, che ha come presidente onorario il presidente del CONI Giovanni Malagò, ha garantito a Benedetta Pilato massima disponibilità a tutti i bisogni di una ragazza della sua età: continuerà ad allenarsi a Taranto con il suo tecnico Vito D’Onghia, continuerà a vivere a Taranto e a studiare all’Istituto Maria Pia, mentre la sua famiglia riceverà tutta l’assistenza che si garantisce ad una stella del nuoto. Un percorso su misura per Benedetta, quindi: e sempre a non capirne niente, a noi poveri ignoranti sembra che tutto fili liscio. La scelta è stata libera, le garanzie e le prospettive massime.

E allora perché tutte le polemiche di questi giorni? Abbiamo letto le dichiarazioni del presidente regionale Pantaleo e addirittura del presidente nazionale Barelli, supportati dalla Gazzetta del Mezzogiorno e dall’emittente Telenorba che non hanno lesinato spazi ed editoriali di Direttori per dire quanto negativo sia questo passaggio di casacca. E perché, ci chiediamo noi poveri mortali? Perché viene depauperato un territorio? Perché non si fa il bene della ragazza? O per altri interessi che nulla hanno a che fare con il bene di Benedetta? Addirittura Enzo Magistà di Telenorba ha bacchettato il papà di Benedetta, Salvatore. Eppure Telenorba, a naso, non ha mai amato Taranto e forse sarebbe preferibile che non si occupasse della nostra città, data la mancanza di serenità nei confronti di Taranto. Magistà parlasse di Arcelo Mittal e di come siano gli indiani gli stranieri a portare via le risorse da Taranto e lasciare briciole, morte e distruzione, e non una società di nuoto. Davvero fuori luogo, il suo intervento.

Senza fare dietrologia o facile qualunquismo ci chiediamo, da profani, se forse non sarebbe meglio che la faccenda del trasferimento di società di Benedetta Pilato resti una questione di famiglia, la stessa che garantisce quotidianamente alla ragazza la tranquillità necessaria e la solidità di valori che fanno della nostra Benedetta una ragazza meravigliosa prima che una atleta di livello mondiale. Saremo anche bacchettoni a pensarla così, se volete, ma di sicuro avere un contatto diretto quotidiano ci dà forse una maggiore capacità di riflessione rispetto chi, da perfetto signor nessuno, ha preferito schierarsi contro per chissà quali interessi. Giù le mani da Benedetta!

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