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Buono il risultato

L'analisi tecnica della gara Grumentum-Taranto
   Luigi Boccadamo

23 Settembre 2019 - 11:25

Tempo di lettura: 3 minuti

Partiamo dalle parole di Mister Finamore che ha analizzato in maniera perfetta il match, non si può non essere d’accordo con lui quando dice che la sua squadra per 70 minuti ha tenuto testa al Taranto arrivando a costruire a tratti anche meglio dei rossoblù, soprattutto nella fase centrale del campo. Poi ovviamente alla distanza, al calare della lucidità, viene fuori inevitabilmente la maggior qualità del Taranto che si palesa anche nelle sostituzioni, infatti la rosa degli ospiti consente al mister di effettuare cambi mantenendo un tasso tecnico sempre elevatissimo, anzi in certe occasioni, come ieri, sono proprio i neo entrati a dare la sterzata giusta alla gara.

Infatti, nel primo tempo il Taranto ha prodotto solo qualche tiro da lontano, su uno di questi c’è stata la deviazione di un difensore del Grumentum che ha prodotto il calcio d’angolo dal qual con una traiettoria velenosa ed una deviazione scoordinata del difensore di casa è nato il vantaggio per il Taranto. Nella restante parte del primo tempo abbiamo potuto vedere un paio di azioni ben fatte dal Grumentum che si è presentato pericolosamente nell'area del Taranto contro un solo tiro da fuori area di Galdean al 45’. Anche in questo primo tempo abbiamo visto una certa difficoltà del Taranto a manovrare e nonostante un centrocampo a 5 con due esterni larghi la ricerca del gioco era spesso per linee centrali, alla ricerca dei due attaccanti. I motivi di questa difficoltà sono da ricercare, a mio modesto parere, negli automatismi che in questa parte della stagione possono ancora latitare. Se ci aggiungiamo che i due esterni di centrocampo per caratteristiche non giocano con il sistema loro più congeniale, infatti Guaita dovrebbe, a mio modo di vedere, giocare più avanti e preoccuparsi meno della fase difensiva e più di quella offensiva, dall’altra parte Ferrara ha più qualità nella fase difensiva e tendenzialmente meno propenso a spingere. In avanti la scelta di D’Agostino e Genchi, probabilmente con l’intento di togliere punti di riferimento agli avversari ha finito con avere due attaccanti con le stesse caratteristiche e che venivano incontro a prendere palla, per poi girarsi e provare ad attaccare la porta senza mai cercare una sponda per il centrocampo o per un inserimento alle spalle degli esterni. Ovviamente avendo questo atteggiamento tattico i due interni di centrocampo Cuccurullo e Matute non sono andati mai a cercare l’attacco dello spazio in profondità in zona libera, finendo con il rimanere tutti imbrogliati nel traffico della zona centrale del campo.

Nel secondo tempo il canovaccio della gara è cambiato dopo il secondo vantaggio, anche questo a dire il vero su tiro da lontano di Galdean e deviazione sfortunata di un difensore di casa, che ha di fatto consegnato un rigore in movimento a Genchi. Dopo essere passati nuovamente in vantaggio e probabilmente avendo sistemato qualcosa in avanti (Favetta) abbiamo assistito ad una manovra di gioco più convincente.

L’auspicio è che si possa continuare a crescere negli automatismi di gioco aldilà di quello che possa essere il modulo o gli interpreti dello stesso, affinché si possa arrivare ad avere una intensità di gioco tale che consenta al Taranto di imporre la propria forza senza dover faticare per 60-70 minuti a gara, come è avvenuto nelle ultime due partite.

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