TARANTO FC

'Siri, cerca Grumentum'

La geografia rossoblù, da Maglie a Marsicovetere
   Roberto Orlando

22 Settembre 2019 - 11:45

Tempo di lettura: 2 minuti

Ci pensavo proprio ieri, andando alla Sagra dell'uva di Rutigliano. Pensavo a come certe realtà geografiche restino nella nostra mente per il ricordo calcistico che abbiamo di esso. Rutigliano resta un paesone del barese famoso proprio per l'uva da tavola, ma tutti noi ricorda maledettamente quel campionato stagione 1999-2000, quando un sonoro 6 a 0 schiantò i rossoblù, dopo 5 giornate consecutive di vittorie.

Rutigliano, Avigliano, Vultur Rionero, sanità Napoli, Internapoli, il Gabbiano, sono alcune realtà che quasi con impudica memoria ricordiamo nel passato rossoblù, dal 1993 in poi. Nel primo decennio del 2000 li ricordavamo anche con affetto quasi, quando oramai si era costantemente in Serie C e le realtà con le quali ci si confrontavano erano Catania, Avellino, Ascoli, Foggia, Salernitana, Benevento, e così a continuare.

Dico con affetto proprio perché nel momento in cui la realtà del Taranto era diventata nuovamente il professionismo seppur di terza serie, restava quasi un ricordo dolciastro di quegli anni dopo il fallimento Carelli; e mentre con fortune altalenanti ci si è arrivati anche a giocare la serie B, coloro che avevano vissuto pienamente gli anni '90 così come gli anni della B fino appunto al 1993, vedevano quella parentesi nei dilettanti un passato ormai lontano.

Incubo, quello dei dilettanti, ritornato nel 2012, adesso ci ha assuefatto nuovamente a realtà locali, minori, che qualcuno dice non avere niente a che fare con la nostra storia. Ma oltre 25 anni tra Serie C e dilettanti ci hanno fatto sparire dai radar del calcio che conta. Lecce, Bari, Foggia hanno avuto i loro momenti di gloria giocando derby in Serie A e in serie B, mentre noi siamo sempre rimasti ai margini del calcio che conta. Oggi aggiungiamo un altro nome alla serie oramai lunghissima di quei paesi fino a ieri sconosciuti oppure resi famosi dal loro aspetto turistico, per la passeggiata domenicale, il cosiddetto Caresunidde.

Naturalmente lo diciamo mantenendo inalterato il rispetto per la squadra di Mister Finamore e per la comunità Lucana che oggi sicuramente sarà emozionata nell'affrontare il Taranto, ma ribadiamo il concetto semplicemente per sottolineare che la realtà che vediamo è questa.
Magari fra qualche anno ci ritornerà quel sorriso amaro nel ricordare il Grumentum, il Francavilla in Sinni, e tutte le altre realtà che adesso affrontiamo, perché magari staremo siamo vivendo nuovamente una dimensione che fortemente desideriamo. Anche oggi, nel massimo rispetto dell'avversario forza vecchio cuore rossoblù. Noi siamo il Taranto!

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