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Ogni partita è una storia a sè... e la controprova

L'analisi tecnica della gara Casarano-Taranto
   Luigi Boccadamo

10 Settembre 2019 - 10:02

Tempo di lettura: 3 minuti

La controprova...

Si dice spesso che nel calcio non ci sono delle verità assolute e che ogni partita è una storia a sé, tuttavia si può tranquillamente affermare che diversi indizi costituiscono una prova.

Avevamo detto la settimana scorsa che probabilmente la scelta di giocare con un centrocampo a due e senza un play in mezzo al campo, aveva determinato un certo sviluppo di gioco fatto di continui lanci dalla difesa verso le punte, che di fatto si era rivelato infruttifero. Questa settimana il mister Ragno ci ha fornito la controprova e con il modulo tattico messo in campo a Casarano, ha fornito tutta una serie di prove che hanno avvalorato quanto teorizzato nello scorso commento tecnico.

Partiamo dal primo tempo, o meglio dai primi 38 minuti di gara dove si è visto un Taranto volenteroso, grintoso ed ordinato nelle idee e nelle geometrie di gioco, si sono viste trame quasi sempre con passaggi ravvicinati con palla a terra e con giocatori senza palla che hanno prodotto dei discreti movimenti. Galdean alla prima in campo da titolare ha dettato i ritmi di centrocampo, ed anche i due interni hanno prodotto tanta quantità e qualità. Nella fase nevralgica del campo si è vista una supremazia del Taranto nel palleggio e nel possesso, anche se di fronte c'era una squadra ben organizzata e dall'organico importante. Quello che ancora appare da migliorare, è legato secondo me solo al fatto che siamo alle prime partite, sono gli automatismi delle linee d'attacco dove ancora si fatica a prendere d'infilata le retroguardie avversari sfruttando tagli e sovrapposizioni. Infatti anche il goal di Genchi è venuto da una incursione di Favetta, che ha sfidato l'intera linea difensiva portando intorno a se l'attenzione e liberando Genchi, che appena avuta la palla ha fatto vedere tutta la sua qualità realizzativa. Da rivedere anche la nostra fase difensiva a destra dove De Caro, pare essere al momento in difficoltà, come si era visto anche nella prima di campionato e probabilmente avrà bisogno di più tempo per acquisire quella sicurezza, che alla sua età in una piazza come Taranto potrebbe essere causa di queste prestazioni.

L'episodio dell'espulsione di fatto, ha costretto il Taranto a cambiare l'atteggiamento tattico, infatti abbiamo visto una squadra che ha saputo rapidamente riorganizzarsi, ha coperto tutto il campo posizionandosi in fase di non possesso: tutti sempre sotto la linea della palla e ripartendo con grande grinta ogni qual volta si recuperava il pallone. Questo atteggiamento tattico unito ad una prestazione di cuore di tutti i giocatori rossoblù, ha consentito di fatto di annullare il Casarano, che fatti salvi alcuni calci piazzati, ha finito con non rendersi mai veramente pericoloso. A mio modesto parere sono stati perfetti i cambi del mister anche come gestione dei tempi, fatti sempre al momento giusto per far rifiatare la squadra ed abbassare il ritmo, oltre che per far uscire il giocatore di turno che appariva più affaticato.

Questo tipo di prestazioni possono far cambiare intere stagioni perchè consolidano nel gruppo quelle certezze nei propri mezzi, che poi consentono di affrontare tutto e tutti con atteggiamento sicuro e vincente.

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