Alla trasmissione 100 Sport Magazine, in collegamento telefonico è intervenuto il Direttore Sportivo del Casarano Marcello Pitino. Durante la diretta ha parlato della sfida contro il Taranto di domenica, degli obiettivi del suo Casarano e del rinvo della partita d'esordio contro il Cerignola.

"La giornata pro-Casarano è qualcosa di inedito e tanto atteso per questo inizio di campionato, non possiamo ancora dire nulla se non passano le prime 5-6 giornate, non si può parlare di valore reale della squadra. Purtroppo noi non abbiamo potuto giocare la prima di campionato, e questo non fa che aumentare l'attesa. Sicuramente ci faremo trovare pronti, sappiamo che quello di domenica è uno scontro durissimo, e che abbiamo un inizio stagione davvero impegnativo. Non dobbiamo dimenticare che il Casarano è una neopromossa, una matricola, e che affrontiamo questo campionato consapevoli delle grandi difficoltà che incontreremo. Abbiamo cambiato tanto e la società ha investito soprattutto sulle infrastrutture, ha rifatto il look allo stadio, per non avere alcun problema anche in futuro. Abbiamo anche costruito un organico competitivo, poichè dovremo confrontarci con squadre che hanno tanta esperienza in questa categoria come il Taranto, il Bitonto, il Cerignola e l'Andria. Questo del girone H è un campionato difficile, e abbiamo cercato di costruire una squadre capace di competere con importanti formazioni. Quando si parla di queste piazze così importanti, alla fine ne vince solo una e delle altre si parla di fallimento, ma non è così. Sulla trasferta libera dei tifosi del Taranto non so nulla, non ho nessuna informazione dal punto di vista organizzativo per il momento. Del Taranto temo la rabbia per aver perso una partita in casa, un derby importante. Sappiamo che affronteremo una squadra molto più arrabbiata di quella che è scesa in campo domenica. Loro l'anno scorso erano terzi e quest'anno sono ripartiti da uno zoccolo duro, costruendo una squadra importante per la categoria. Per noi la partita di domenica sarà un test per capire in che modo abbiamo operato, sulla carta siamo tutti forti ma poi è il campo a parlare".