TARANTO FC

Piero Caputo: 'Il Taranto deve stare attento solo a se stesso'

Intervista esclusiva all'ex attaccante rossoblù
   Angelica Grippa

23 Agosto 2019 - 11:47

Tempo di lettura: 2 minuti

Piero Caputo, ha giocato per tre stagioni a Taranto, segnando una grande quantità di gol nel tridente composta da Aruta e Cipriani. Ascoltiamo le sue parole sulla nuova stagione, ai microfoni di Mondo Rossoblù.

Signor Caputo ha seguito il mercato estivo del Taranto, come si prospetta questa stagione di Serie D?
La società ha costruito una squadra fortissima, hanno preso un allenatore vincente, e hanno fatto degli acquisti di lusso. Spero che parta bene e che sia l’anno del Taranto.

Dalla sua esperienza calcistica e per ciò che ha vissuto a Taranto, questo potrebbe davvero essere l’anno della svolta, per risalire nei professionisti? Vede delle differenze con le precedenti stagioni?
Dando uno sguardo alla rosa, al mister e alla preparazione, anche se nel girone ci sono altre realtà forti, come il Bitonto e il Casarano, il Taranto resta la favorita assoluta. Sulla carta è la squadra più forte, poi parlerà il campo come succede da sempre nel calcio. Anche quando giocavo io nel Taranto avevamo una rosa pazzesca e c’erano altre squadre forti come il Cerignola e il Nardò, ma allora parlò il campo per noi. Ma ripeto prendere calciatori come Guaita può fare la differenza in quella categoria.

E il girone H?
E’ sempre stato il girone più difficile della Serie D, quest’anno si parla addirittura di una serie C2 per tutte le piazze blasonate che si sono, alcune provengono dalla Serie B. Sarà un campionato davvero avvincente, con città grandi e stadi pieni. Gli occhi saranno puntati su questo girone, è inevitabile.

Quindi quale avversarie sono pericolose per il Taranto?
Il Taranto deve stare attento solo a se stesso, ha la squadra più forte e un pubblico incredibile che da sempre ha fatto al differenza, ma non deve avere paura. Le squadre che possono insidiare i rossoblù sono il Bitonto, il Casarano, e il Foggia anche se quest’ultima è partita in ritardo, io non la escluderei.

Ma quanto vede diverso questo Taranto dal suo, da quello che vinse il campionato?
Tutto ero diverso, i tempi erano differenti, noi venivamo da un fallimento, ricostruirono la squadra, una società nuova. Avevamo una squadra molto forte come quest’anno, ma è difficile superare quella rosa che vinse un campionato a mani basse. Dico che adesso vincere è più difficile, prima la squadra rimaneva più o meno quella per tutta la stagione, adesso arrivano le sessioni di mercato e si può anche rivoluzionario tutto. Quest’anno il campo parlerà per questo Taranto che sembra davvero forte.






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