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Soccer for dummies

Il calcio spiegato da chi...vuole conoscerlo
   Maria D'Urso

16 Agosto 2019 - 13:02

Tempo di lettura: 6 minuti

Nella lista delle mie regole per capire il calcio, nella terza parte si tratta del campo.
Regola n.1 Il calcio è uno sport di squadra che si gioca 11 contro 11, con una palla rotonda in un campo rettangolare con due porte.

E fin qui ci siamo.
Il campo di gioco è rettangolare ed è delimitato da linee bianche tracciate con il gesso. Altre linee all’interno del campo servono a individuare due aree di rigore, il centrocampo e le aree dove si battono i calci d ‘angolo. Esattamente l'una di fronte all'altra ci sono le porte, dove fare gol.
La lunghezza del terreno di gioco in partite internazionali (udite, udite) deve essere tra i 100 e i 110 metri, e la larghezza tra i 64 e i 75 metri! (Dunque, immagino tutte quelle corse verso con la palla da mandare nella porta avversaria.. immagino sia una.. passeggiata!).

La linea centrale è chiamata mediana; centro del terreno viene evidenziato con una circonferenza, all'interno del quale si batte il calcio d’inizio. E il rigore? Non molto difficile da capire, si trova ad 11 metri dalla porta, nell’area di rigore; 11 giocatori.. 11 metri per il rigore.. e il fuorigioco? Un rompicapo alla volta!!
Dicevamo che, durante la battuta del calcio di rigore i giocatori, eccetto il portiere e chi calcia, devono stare fuori dall’area di rigore. La porta invece, è lunga 2.44 m x 7.32 ( in pratica il portiere, dovrebbe fare dei salti stratosferici alla Mila dei cartoni animati..).
E’ l’arbitro che determina la regolarità del campo, e se esso è praticabile, specie in caso di neve, pioggia, vento o nebbia, secondo diversi parametri.

Vale a dire: 90 minuti di ansie e agonie per segnare delle “reti” o dei “gooooool”!
Sapete, c’è una cosa che mi è rimasta impressa a proposito del novantesimo minuto, leggendo una citazione del grande scrittore Alessandro Baricco: la ZONA CESARINI.
C’era il giocatore Renato Cesarini, mezz’ala della Juventus dei primi anni ’30 del novecento, che spesso segnava quando la partita era ormai agli sgoccioli. Da lì, il nome della “zona Cesarini”.

«...Cesarini, quello della zona Cesarini, proprio lui: quando dai il tuo nome a un pezzetto di Tempo — il quale è solo di dio, dice la Bibbia — qualcosa nella vita lo hai fatto.» cit. Alessandro Baricco, uno dei migliori.

Letteratura a parte (onnipresente nella mia vita) ritorniamo nel mondo dei palloni (che, in tutta onestà, mi sta appassionando):

Regola n.2 Il pallone deve essere una sfera, con una circonferenza compresa tra 68/70 centimetri (27-28 pollici) ed un peso compreso tra 410 e 450 grammi (14-16 once), gonfiata ad una pressione relativa rispetto all'atmosfera compresa tra 0,6 e 1,1 atmosfere al livello del mare, e ricoperta da cuoio o "altro materiale idoneo".

Dunque la palla è di cuoio, e i giocatori.. sono fatti di ferro? Scherzi a parte, i palloni utilizzati attualmente sono molto leggeri, mentre i primi non lo erano affatto. L’ho potuto constatare con i miei occhi durante una mostra sui cimeli della Nazionale Italiana: alla fine dell’ 800’ pallone e scarpette erano di cuoio. I palloni erano realizzati con diciotto sezioni ed erano pesanti perché spesso assorbivano l’acqua dei campi paludosi inglesi: durante gli anni 50-60 l’azienda Mitre decise di tingerli di “bianco”, ma il problema dell’assorbimento persisteva, fino a che nel 1960 realizzarono i primi palloni sintetici.
E le scarpette? I tacchetti, inizialmente, erano dei chiodi!
Insomma, i primi calciatori dovevano godere di ottime prestanze fisiche per poter giocare a calcio.
C’è un modo di dire che spesso recitano i capitani, prima delle partite, ossia: “La palla è rotonda”.. sferica, come le infinite possibilità che hanno le due squadre per vincere.. “rotolando, rotolando”.

Piuttosto, credo che ora sia giunto il fatidico momento di esaminare i “ruoli” di ogni giocatore.
Che la comprensione mi sia lieve.

Dunque, passiamo alle “cose serie”.
Ritornando alla regola n.1 del calcio: il gioco prevede 11 contro 11.
Undici giocatori che si dividono fra:
- portiere;
- difensore;
- difensore centrale;
- centrocampista;
- attaccante;

Non è detto che tutti i calciatori ricoprono dei ruoli fissi in campo (e guai se così fosse!) perché un attaccante può raggiungere la difesa o viceversa. Ogni giocatore deve essere versatile perché è il “gioco di squadra” a fortificare il gruppo.

Chi è che ricopre questi ruoli? Dettagli, caratteristiche e curiosità?
Scopriamoli insieme!

Indovinello n°1 : è il giocatore che in 90 minuti deve costantemente difendere la squadra, vigilare il campo e cercare di saltare da una parte all’altra della porta, evitando possibili “entrate” di palloni poco desiderati.
Rullo di tamburi per il ... portiere!
Soprattutto, chi pensa che essere un “portiere” equivalga pensare ad un giocatore poco abile di “gambe” e molto bravo con le “mani”?
Ciò che amo della storia è che il più delle volte è imprevedibile, ed a quanto pare, anche il calcio non scherza.

PORTIERE
Anche se non è la star di punta, credo che il suo compito non sia da sottovalutare.
Il portiere deve “salvare la squadra”, evitando che gli avversari facciano gol.
E’ l’unico che può toccare la palla con le mani (nella propria area) e fuori dall’area di rigore può giocare come ogni altro membro della squadra. Inoltre, il portiere può anche controllare l’area difensiva e talvolta può aiutare i suoi compagni difensori indicando loro eventuali situazioni di pericolo e coordinando i loro movimenti per la marcatura e il fuorigioco.

Appuntamento con la storia! Ricordate il famoso giocatore del Medellin, Renè Higuita? Classe 66, durante la sua adolescenza e in gran parte della carriera ha sempre ricoperto il ruolo di portiere, nonostante fosse un attaccante promettente: di fatti, lui sul campo, ci voleva stare e ci sapeva fare. Lo dimostrò in una partita del ’85, nell’Atletico Nacional.
I portieri ordinari escono dall’area piccola e bloccano la palla? Higuita esce dall’area di rigore, salta secco un attaccante con un colpo di testa, controlla la palla di petto, si spinge ancora qualche metro più in alto e serve un compagno. I colleghi parano i calci di punizione? Troppo passivo per lui, che li va a calciare e li trasforma in gol.
E Michelangelo Rampulla? Viene ricordato come il portiere che ha realizzato un gol in Serie A nel ’91-92 contro l’Atlanta e lui era il portiere della Cremonese. E ancora Alberto Brignoli e Massimo Taibi, Marco Amelia e Hans Horg Butt, annoverati dalla storia come i cinque portieri “goleador”.


Ritornando alla figura del portiere, è lui che dispone la barriera sui calci di punizione avversari: il posizionamento della barriera è infatti fondamentale per coprire al meglio lo specchio della porta.
Ogni squadra deve avere un unico portiere in campo.

Dettagli fisici: Il giocatore che ricopre il ruolo di portiere è solitamente dotato di un'alta statura (sopra il metro e ottanta): questa caratteristica fisica permette infatti al portiere di poter meglio intercettare i cross avversari e, in generale, di primeggiare nel gioco aereo. Tuttavia, una statura molto elevata può talvolta rappresentare un impedimento, giacché per muoversi tra i pali sono anche necessarie agilità e rapidità di movimento

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