Redazione MRB.it | |
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È apparso ieri sugli spalti dello stadio “Medici” di Polla, tra i tifosi del Taranto, lo striscione NO AL DECRETO SICUREZZA BIS. Senza entrare nel merito politico del provvedimento, vediamo qual è il punto “incriminato” legato al mondo sportivo.
Il Capo III del provvedimento, che si occupa di violenza durante le manifestazioni sportive prevede che i Questori possono disporre il divieto di accesso ai luoghi dove si svolgono le manifestazioni sportive di “coloro che risultino denunciati per aver preso parte attiva a episodi di violenza su persone o cose in occasione o a causa di manifestazioni sportive, o che nelle medesime circostanze abbiano incitato, inneggiato o indotto alla violenza" ma anche "coloro che risultino avere tenuto, anche all'estero, sia singolarmente che in gruppo, una condotta finalizzata alla partecipazione attiva a episodi di violenza, di minaccia o di intimidazione" e "coloro che risultino denunciati o condannati, anche con sentenza non definitiva, nel corso dei cinque anni precedenti" per tutta una serie di reati. Il divieto può essere disposto anche per le manifestazioni sportive all'estero.
Sarà vietato ai club "corrispondere, in qualsiasi forma, diretta o indiretta, sovvenzioni, contributi e facilitazioni di qualsiasi natura, compresa l'erogazione di biglietti e abbonamenti o di titoli di viaggio a prezzo agevolato o gratuito" a coloro che hanno subito il DASPO, ai destinatari di provvedimenti previsti delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, ai condannati, anche con sentenza non definitiva, per reati commessi in occasione o a causa di manifestazioni sportive
Anche gli Irriducibili della Lazio, con una nota, hanno espresso la loro contrarietà al decreto, decidendo di non mostrare lo striscione durante le partite interne dei biancocelesti. Insomma, anche gli ultras si stanno preparando ad un'altra contrapposizione dura contro i provvedimenti governativi.