UNO MAGGIO 2019

A Taranto un Primo Maggio fra protesta e musica

Una scaletta ricca di grandi artisti e come ogni anno si è sentito l'urlo di Taranto su tutta l'Italia
   Angelica Grippa

03 Maggio 2019 - 23:50

Tempo di lettura: 3 minuti

Giunti alla sesta edizione, il concertone del Primo Maggio a Taranto, nel parco Archeologico delle Mura Greche, si riconferma un evento di aggregazione per il popolo tarantino e non solo. Sullo sfondo a fare da protagonista la musica, anche quest'anno di qualità, accanto a quelle tematiche sociali che da sempre attirano l'attenzione del pubblico. Anche se nella conferenza antecedente il concerto si è parlato dell'assenza sul palco di dibattiti politici, pare chiaro che per affrontare alcuni temi la parte politica non può essere tralasciata.

Quest'anno la scaletta musicale si avvalsa di nomi di qualità, protagonisti assoluti del palco si sono rivelati: Malika Ayane, Max Gazzè, in versione solista e in un duo esilarante con Elio; poi Vinicio Capossela, esibitosi quasi in chiusura dopo aver captato l'attenzione anche nella scorsa edizione. Ma accanto a questi artisti, sono stati tanti i generi musicali che si sono alternati in giornata, dalla musica cantautoriali di Antonio Di Martino, allo stile unico di Maria Antonietta, gli intramontabili Terraross che hanno fatto divertire l'intera platea, come lo stile 'afr' di Mama Marjas. Ma anche i Tre Allegri Ragazzi Morti, gli Wintons, i CorVeleno, Andrea Laslzo De Simone e Colle der fomento, Bugo, Sick Tamburo, Bobo Rondelli, Epo e Istituto Italiano di Cumbia. Il pubblico è letteralmente andato in delirio per gli 'Oeasis' che hanno regalato leggerezza e divertimento alla manifestazione.

Ricchissima la scaletta degli artisti, che si è alternata come ogni anno alla protesta, storica protagonista del concertone del Primo Maggio. Assieme al direttore artistico sono saliti sul palco i ragazzi dell'assemblea '4 Maggio' per richiamare l'attenzione sul corteo nazionale ambientalista che avrà luogo in quella stessa data. Ha parlato anche direttamente dalla Germania, Andrea Berta, che da anni combatte contro l'estrazione del carbone in diverse aree della Germania. Ampio spazio alla sentenza di Strasburgo emessa dalla Corte Europea contro l'Ilva, che viola i sacrosanti diritti umani. Hanno calcato il palco anche i rappresentanti dei 'No Tav', 'No Tap' e 'Stop Biocidio', in difesa del territorio, ma anche e soprattutto Pietro Marrone, il pescatore che ha salvato ben 49 vite nelle acque libiche, sulla nave Mare Jonio della Ong Mediterranea, indagato poi per favoreggiamento dell'immigrazione clandestina. Uno spazio anche tutto al femminile, con le mamme 'no Pfas' del Veneto che da anni si schierano contro l'inquinamento delle falde acquifere, provocato dall'industria. Emozionante il momento dei bambini del 'quartiere tamburi' con lo striscione 'Non possiamo giocare', innalzatosi come grido di libertà.

Cataldo Ranieri, ex operaio Ilva ha portato la sua testimonianza delle condizioni di lavoro nella fabbrica, da lavoratore ha accettato gli incentivi, rifiutando un nuovo contratto con Mittal. Ha parlato anche Alessandro Orsetti, il papà di Lorenzo che spontaneamente ha scelto di combattere in Siria affianco dei Curdi, contro l'Isis, poi rimasto vittima in battaglia. Collegati in videoconferenza da Roma è intervenuta anche Ilaria Cucchi, la guerriera che ha fatto valere i diritti del fratello Stefano, morto in carcere.

Taranto al primo posto, una città del sud, una città bella e coraggiosa, con tanta voglia di riscatto, ancora una volta capace di grandi cose, con un concerto che si è rivelato anche per questa edizione un grande successo. Un ringraziamento particolare a tutti coloro che ogni anno in prima linea e con tantissimo lavoro rendono tutto questo possibile, da Diodato, a Michele Riondino, a Roy Paci, ai presentatori, ma anche coloro che lavorano da dietro le quinte. Ancora grazie ragazzi!

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