A due giorni dal derby pugliese dello Iacovone contro il Nardò noi di MRB.it abbiamo intervistato uno degli uomini chiave della squadra ionica, colui che a suon di gol sta trascinando il Taranto: Stefano D'Agostino. Tanta classe e una finalizzazione da centravanti vero per il trequartista genovese alla sua seconda stagione in riva allo Ionio. Il suo obiettivo è uno soltanto: cercare di riportare il Taranto in Serie C. 

"Contro la Gelbison è arrivata una vittoria importante, che gara è stata?"
La classica partita in trasferta ostica del Girone H. Vedendo il risultato può sembrare che sia stata una gara facile, in realtà questa sensazione arriva solo alla fine, perché così non è stato. Questo tipo di squadre, soprattutto nei propri campi, che alle volte sono più piccoli del normale, mettono tanto agonismo e tanta furbizia, può capitare anche ciò che è successo domenica, ovvero fai un buon primo tempo, non riesci a far gol, ma loro alla prima mezza occasione te ne fanno uno da calcio d'angolo. La partita si sarebbe potuta complicare, ma poi la nostra reazione d'orgoglio ci ha permesso di arrivare al risultato che abbiamo ottenuto alla fine. 


foto Luca Barone

"Ora arriva allo Iacovone un Nardò "decaduto", che partita vi aspettate?"
Premesso che vedo solo la nostra classifica, curandomi poco delle altre squadre, non mi aspettavo di vedere il Nardò così giù. D'altro canto però se sono lì è perché devono starci. Al di là dell'avversario mi aspetto la solita grande forza del Taranto in casa, c'è tanta voglia di vincere, di proseguire il cammino importantissimo che abbiamo intrapreso, e di regalare un'altra soddisfazione ai nostri tifosi, che speriamo saranno numerosi allo Iacovone. 

"Quindi è giusto dire che credi ancora alla rimonta"
Certo, ci crediamo tutti. Quello che penso è che non è finita finché non è finita. Mancano ancora sei partite ed è tutto abbondantemente aperto, ci saranno tante sfide di qui alla fine e lo stesso Picerno dovrà affrontare degli scontri diretti, mi pare nelle ultime quattro. Noi sicuramente non molliamo.  


foto Luca Barone

"Con i tuoi gol sei capocannoniere del Taranto e del campionato. Questo ti dà responsabilità e pressione in più?"
Non molte perché i gol sono solo una conseguenza, la pressione e la responsabilità te la danno altre cose. I gol fanno sicuramente piacere a livello personale e di squadra, ma è il mio mestiere, sono un attaccante dunque devo fare anche questo. Però del fatto di essere capocannoniere mi importa relativamente, la cosa fondamentale è fare quello che serve per la squadra. Ripeto, i gol mi interessano fino a un certo punto, ciò che mi interessa è far vincere il campionato al Taranto, se le mie reti potranno servire in questo percorso sarò ovviamente felice.