TARANTO FC

Latartara, 'La rimonta è difficile ma nel calcio mai dire mai'

Tarantino doc, Francesco Latartara tra presente e passato
   Angelica Grippa

27 Marzo 2019 - 22:26

Tempo di lettura: 4 minuti

Tra presente e passato, dopo varie stagioni da calciatore, Francesco Latartara ha allenato nella stagione precedente gli Allievi del Taranto. Ascoltiamo il suo parere sulla possibile rimonta tarantina sul Picerno.

Signor Latartara parliamo di attualità: segue il Taranto calcio, e le capita di andare allo ‘Iacovone' la domenica?
Non mi capita di andare allo stadio assiduamente, ma seguo la squadra e guardo le partite in televisione. Leggo i giornali, mi documento da internet, conosco la squadra e i calciatori.

Cosa pensa del campionato del Taranto disputato sino a questo punto della stagione? Ha la possibilità di rimontare i punti sulla capolista Picerno per vedere la tanto auspicata Lega Pro?
Non ha avuto un buon inizio di stagione, e le conseguenze le sta pagando adesso. Hanno inciso i cambi di allenatore e la poca conoscenza fra i calciatori. Per la rimonta nel calcio mai dire mai, non nego che è difficile, recuperare 7 punti a poche giornate dalla fine, ma dalla sua parte ci sono ancora gli scontri diretti. Il Picerno ha avuto una continuità impressionante, non ha mai avuto un calo, si potrebbe sperare che capiti, e allora ne dovremmo approfittarne subito. Ripeto è difficile ma nulla è impossibile nel mondo del calcio.

Per quello che tecnicamente ha fatto vedere in campo la squadra di Panarelli, merita davvero quella posizione e quel distacco così ampio dalla capolista?
Il Taranto ha una grande squadra, ottimi under e over. La classifica parla chiaro per me, si compensano i risultati le grandi vittorie e i passi falsi compiuti. Ci sono stati pareggi vicini a sconfitte, e pareggi più vicini a vittorie, dove i punti sono stati sprecati. I punti in classifica sono quelli, non si può vivere con rimpianti o con il senno di poi. Il Picerno è stata la più continua ed è in vetta, rispetto a Taranto e Cerignola che hanno avuto dei cali in momenti importanti della stagione.

La superiorità del Picerno la vede solo nella continuità o ci sono altre varianti, che fanno presagire la grandezza di questa squadra rispetto alle inseguitrici?
Nessuno avrebbe pensato ad un Picerno capolista dall'inizio del campionato sino ad ora, è un'ottima squadra. Ha calciatori di categoria e un allenatore che ha grande esperienza anche in Serie D, ha vinto svariati campionati, senza dimenticare l'ottima programmazione della società. Forse nemmeno loro si aspettavano questi risultati, ma volevano giocarsi tutto sino alla fine. Bisogna dar merito a questa squadra, che sta facendo davvero un ottimo campionato.

Lei ha giocato in due stagioni con la maglia del Taranto in Serie D, dal '93 al '95: mi faccia un paragone tra quella squadra e quella attuale nei dilettanti; quali differenze e similitudini ci sono?
E difficile fare un paragone, le differenze sono tantissime e sono passati ben 24 anni. Noi eravamo forti, e avevamo ogni domenica 18-20.000 spettatori che ci sostenevano assiduamente. La tifoseria incuteva timore alla squadra avversaria, eravamo calciatori di personalità che in campo si faceva rispettare, volevamo vincere a tutti i costi. Ricordo che vincemmo quasi tutte le partite in trasferta: un attacco stratosferico, una grande difesa, un portiere over e un allenatore competente come Iaconi. Quest'anno il Taranto ha avuto una falsa partenza con il calo a novembre, ma ancora può rimontare.

Che ricordi ha della tifoseria rossoblù e cosa le lega ancora oggi?
Erano il vero dodicesimo uomo in campo, e lo sono ancora oggi. Bisogna fare tanti applausi ai tifosi, anche se è tanta la delusione per tutti questi anni in Serie D, guardando squadre come il Picerno o la Virtus Francavilla, che programmando sono nei professionisti. Con le prestazioni in campo e con l'entusiasmo si può riconquistare il cuore e la fiducia della tifoseria. Se il Taranto dovesse sorpassare alla fine la capolista, la tifoseria esploderebbe in una gioia incontenibile portando in alto tutti.

Resta legato attualmente al mondo del calcio?
Oggi sono un allenatore disoccupato. L'anno scorso ho allenato gli Allievi del Taranto vincendo il campionato regionale e arrivando quasi alle finali nazionali. Per svariati motivi sono andato via, aspetto una prossima sfida per l'anno prossimo, dopo 30 anni di calcio è triste rimanerne fuori. Adoro mettere a disposizione dei ragazzi la mia esperienza calcistica e quello che ho appreso accanto a grandi allenatori. Spero di rientrare al più presto.

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