Luigi Boccadamo | |
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Potremmo riassumere così il confronto tra Taranto e Savoia di scena ieri allo Iacovone. Non si può fare a meno di menzionare una coreografia iniziale da brividi unitamente a quel ricordo lungo 41 anni ma sempre vivissimo nel pubblico tarantino, verso un bomber che rappresenta un simbolo di riscatto, atteso dalla città.
Venendo alla partita, bisogna dire che il Savoia era messo magistralmente in campo con un 4-3-3 che in fase di non possesso diventava un 4-5-1 mantenendo però sempre un atteggiamento alto con pressioni costanti sul portatore di palla e con raddoppi sistematici a tutto campo. Particolare attenzione è stata riservata per gli avanti più pericolosi del Taranto, quali D'Agostino, Di Senso ed Esposito oltre che per Favetta. In mezzo al campo la superiorità numerica dei centrocampisti unita ad una pressione immediata ha evidenziato una difficoltà di impostazione per i centrocampisti del Taranto, se ci aggiungiamo una domenica, non al suo solito livello di Marsili, ne viene fuori un primo tempo di grande difficoltà per il Taranto con tante palle giocate dalla difesa direttamente per gli attaccanti nel tentativo di scavalcare il centrocampo e provare ad impensierire la retroguardia avversaria. La doppia mossa operata da Panarelli a metá del primo tempo in concomitanza dell'infortunio di Di Bari, ha sortito i suoi effetti solo nel secondo tempo dove si è visto un Taranto molto più intraprendente d determinato ad imporre il fattore campo agli avversari. Mi sarei aspettato dal Mister Panarelli nel primo tempo un tentativo di inversione degli esterni d'attacco, per creare un pò di scompiglio nella retroguardia avversaria che, aveva preso da subito le misure su Esposito e soprattutto su Di Senso che non riusciva mai a saltare il suo avversario diretto ed il relativo raddoppio.
Molto meglio, come dicevo, il secondo tempo, viste le due occasioni costruite nei primi minuti e fallite per pochissimo. Poi l'espulsione per il Savoia sembrava spianare la strada al Taranto, ed invece la squadra campana si è dimostrata ancora una volta difficilissima da superare, ha continuato a raddoppiare a tutto campo chiudendo ogni spazio e per il Taranto era quasi impossibile trovare varchi liberi per arrivare in porta. Ottima la lettura anche questa volta di Panarelli che ha deciso di mettere le due punte togliendo addirittura l'unico over di difesa e rimanendo con i tre under. Esagerata la prestazione di Ferrara per tutta la gara, capace di sfidare per quasi tutto il secondo tempo Diakite uscendone sempre vincitore e dimostrando un coraggio ed una sicurezza invidiabili. Alla fine anche con un pizzico di fortuna i fatti gli hanno dato ragione e Croce ha infilato la zampata giusta che consente di prendere questi tre punti che hanno un peso specifico notevole.