LE VOCI DI MRB.it

Cambiando l’ordine degli addendi...

Tra certezze e strategia, l’undici di Panarelli conosce solo la vittoria
   Roberto Orlando

05 Febbraio 2019 - 08:09

Tempo di lettura: 3 minuti

Se schierare la formazione fosse una semplice somma di undici giocatori allora potremmo dire che cambiando l’ordine degli addendi il risultato non cambia. L’amalgama invece che il tecnico rossoblù ha creato all’interno dello spogliatoio, ricetta proporzionata negli ingredienti e nella cottura, è più di un semplice elenco di calciatori pronti a scendere in campo alla chiamata.
Sempre convinti che le sette vittorie consecutive ottenute fino ad oggi siano servite solo per recuperare quei punti persi per strada, analizziamo però le formazioni schierate in queste gare: tra inamovibili e turn-over studiati, il risultato non è mai cambiato, ma è rimasta alta anche la qualità di gioco e le prestazioni individuali.

SEMPRE PRESENTI
– Quattro i giocatori che hanno disputato le sette partite in questione e, tra l’altro, partiti sempre titolari. Nessun altro compagno di squadra, neanche da subentrato, ha giocato sette gare. L’estremo difensore Antonino ha subito solo due reti ed ha sempre ottenuto la almeno la sufficienza. Ed in panchina un certo Pellegrino, che sembrava davvero intoccabile, adesso deve sudare per ritrovare la maglia da titolare. Vito Di Bari, uno dei migliori acquisti del mercato di riparazione: la difesa ha ritrovato solidità e tranquillità. Media voto 6,5 quasi da prenderlo al fantacalcio. Salvatore Pelliccia, millennials, titolare da ben 20 partite consecutive e ottima crescita partita dopo partita. Manca un suo sostituto di reparto, questa è una delle poche pecche della rosa di Panarelli. Stefano D’Agostino, il capocannoniere del girone H, 4 reti in 7 gare e fantamedia invidiabile. Titolare in 21 gare su 22 è il giocatore del Taranto più presente e con maggior minutaggio.

GLI STAKANOVISTI DEL TURNOVER
– Nell’undici titolare quando c’è Manzo non c’è Marsili, quando c’è Massimo c’è anche Bonavolontà. I due di centrocampo, a presidiare la zona nevralgica, si alternano continuamente, garantendo massima interscambiabilità e solidità di reparto. Mai insufficiente l’under classe ‘2000, ottima la media degli altri tre, sempre pronti, tra l’altro, a rinfoltire il centrocampo nella seconda parte della gara. Anche i sei giocatori d’attacco, tolto D’Agostino, si alternano in maniera sistematica. Il più presente dal primo minuto e Fabio Oggiano, 5 presenze da titolare e 1 da subentrato; Ciro Favetta, se non fosse per l’infortunio che lo ha tenuto fermo nelle ultime due gare avrebbe sicuramente un maggior numero di presenze. Per tutti gli altri 4/5 presenze in tutto, con i subentrati spesso a rete (Croce, Favetta, Roberti).

CHIAMIAMOLI RINCALZI… - mister Panarelli dice di avere una rosa di tutti titolari, quindi anche coloro che vengono utilizzati meno. Tra questi citiamo Ferrara, under in forte crescita, titolare da cinque gare e media voto del 7. Ma anche gli altri compagni, chi più chi meno, stanno ottenendo buone prestazioni quando chiamati in causa. Bova, Carullo, Lanzolla, Menna, Guadagno, Salatino: davvero dei rincalzi di lusso.

La squadra gira bene e nel complesso nelle ultime sette gare ha raccolto una media voto sempre sopra la sufficienza. Una crescita continua, frutto di un lavoro sapiente di mister Panarelli che col tempo ha saputo colmare le lacune di squadra e che adesso riesce anche a vincere le partite con un solo tiro in porta. La prima mezz’ora e l’ultimo quarto d’ora sono letali per le squadre avversarie, il Taranto in queste fasi della gara ha trovato 27 dei suoi 40 gol mentre il momento critico della squadra è il primo quarto d’ora della ripresa, dove i rossoblù hanno subito 6 delle 18 reti incassate.

Come dichiarato da Manzo a fine gara contro il Nola, il Taranto adesso è chiamato ad un altro filotto: chissà cosa racconteremo ancora… Vai Taranto, non fermarti.

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