Marcello Fumarola | |
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Cosi cantava tanti anni fa Riccardo Fogli trionfando tra i fiori di Sanremo.
Non sono proprio tutte rose e fiori in questi ultimi giorni del 2018 nell'ambiente rossoblu dove sembrano esserci "vecchi discorsi sempre da fare" (o da evitare) e altrettanti "vecchi sulle panchine in attesa di un lieto fine". I vecchi siamo ovviamente noi tifosi (per distinguere quelli buoni e quelli meno dovete abbonarvi al giornale di partito...preso).
Di vecchi, in questi ultimi anni, ci sono stati a dire il vero anche alcuni improbabili tesserati che hanno posato le terga sulla panchina rossoblu (vero Pantalè?).
Insomma, i preparativi per il Cenone di San Silvestro sono stati turbati dalla diatriba Ancora/Panarelli/Società della quale posso parlare con un grosso privilegio: quello di non conoscere alcuno dei protagonisti, cosa che di questi tempi, credetemi, è discriminante non da poco.
Partiamo da Ancora: dopo aver commentato a suo tempo, sempre sui social, l'addio di Genchi con un significativo post che rimarcava (chissà perché) le differenze tra capo e leader, il generoso ex giocatore rossoblu ha voluto "salutare" la piazza e lo ha fatto in modo "poco generoso" nei confronti di Panarelli, accusato di averlo accantonato per motivazioni diverse da quelle tecniche; beh, non male per essere uno a cui non piace trattare certi argomenti su facebook e affini (cit. diretto interessato).
Di fronte alle poco velate allusioni da parte di Ancora non si è fatta attendere la risposta della società.
Una nota piuttosto superflua perché si finisce con l'essere più attenti a quanto si dice su un "profilo personale" che non agli annunci (disattesi) e alle affermazioni che vengono fatti pubblicamente in conferenze o interviste varie. I giocatori, si specifica nelle nota, sono stati scelti o esclusi dal progetto per mere valutazioni tecniche. E ci mancherebbe pure, verrebbe da rispondere, anche se poi pensi: ma "il Cristianone"... non era CR10?... Che già me la vedevo la sua immagine proiettata sul tabellone!
Panarelli dal canto suo, in apposita conferenza domenicale, ribadisce la centralità del Taranto e del gruppo nelle sue (legittime) scelte.
È un dato di fatto, comunque, che alcuni giocatori importanti, se non fondamentali, nella gestione Cazzarò, siano oggi andati via (Ancora e Gori), in discussione (Marsili) o decisamente... ai margini (Miale); un Miale che da "Capitano, o mio capitano", da punto di riferimento dello spogliatoio, con gli arrivi di Di Bari e Menna pare un tantino fuori dal progetto tecnico, tanto che anche Renato Zero, se potesse, gli chiederebbe "il tuo ruolo mi spieghi qual è?"... Ma queste sono le cosiddette dinamiche di spogliatoio.
Alla fine dei conti (alla rovescia) il "capo...danno" è sempre il nostro; tifosi spettatori inermi di fronte a queste rappresentazioni teatrali tipiche del contesto attuale. E della precarietà gestionale è vittima anche l'addetto stampa Eligio Galeone, gettato giù dalla finestra con un giorno d'anticipo forse perché correttezza e professionalità sono considerate... "cose vecchie".
La Befana arriverà, per gli uomini di Panarelli, sul difficile campo di Bitonto; rubatele la scopa per spazzar via timori ed avversarie!
Per i ragazzi del settore giovanile è invece già arrivata ed ha portato nuovi tecnici (forse manca il tassello dei giovanissimi?) e le nuove divise griffate Pascar, sponsor che magari potrà finalmente regalare ai nostri ragazzi anche le calze (della Befana... ovviamente).
Che il 2019 sia dunque l'anno della svolta e non solo in senso eufemistico.
Perché se si va dritti senza svoltare, beh... a quel punto temo che entrino in ballo i mitici Pink Floyd e l'impatto su "The Wall" potrebbe farci scoprire "The dark side of the...moon".