LE VOCI DI MRB.IT

Pazienza e costanza alla lunga danno ragione al Taranto

L'analisi tecnica della partita Pomigliano-Taranto
   Luigi Boccadamo

17 Dicembre 2018 - 10:43

Tempo di lettura: 2 minuti

A fine partita nel mentre ascoltavo i commenti del post gara mi soffermavo a pensare che, se Croce non avesse fatto quel goal, avremmo ascoltato commenti negativi polemici come spesso accade... fortunatamente le parole pazienza e costanza sono entrate nel gergo di questa squadra che appare aver metabolizzato questi concetti a tal punto da esprimere il proprio gioco anche quando l'ansia del tempo potrebbe far perdere determinate geometrie a favore dell'improvvisazione.

Un paio di settimane fa analizzando la partita disputata sullo stesso terreno di gioco di ieri, ebbi alcune divergenze di vedute con altri commentatori. O meglio, io sostenevo che la differenza del tasso tecnico in un campo piccolo come quello, dovesse determinate una maggiore facilità di possesso e di gioco con la palla a terra, ed inoltre cercando lanci lunghi come si era fatto, oltre ad essere infruttuosi a causa del vento avevano determinato una facilità di giocata per i difensori centrali avversari. In quell'occasione furono le giocate di D'Agostino a determinare il risultato. Ieri ho avuto la riprova di quanto sostenevo nella mia tesi, il Taranto ha sciolinato l'ennesima prestazione dominante sull'avversario di turno, ma in questa occasione ha giocato quasi esclusivamente palla a terra, cercando di allargare spesso il gioco sulle fasce per dare ampiezza prima di verticalizzare o andare al cross con l'esterno di turno. A proposito di questo aspetto, ho notato che di tutti i cross fatti nel primo e nel secondo tempo, quasi nessuno è stato effettuato con i giri giusti, per la testa di Croce, probabilmente un aspetto da curare, anche perché quando in campo si ha un centravanti con caratteristiche più fisiche come Croce, bisogna sviluppare la capacità di crossare per ottimizzare queste caratteristiche.

Il Pomigliano che alla vigilia era stato presentato come la squadra da battere facilmente, ha dimostrato di essere non facile da abbattere, un portiere che ha fatto i miracoli, ed un undici che ha lottato a tutto campo fino al fischio finale. Mi sono sembrati ben messi in campo e con delle buone individualità, non me ne vogliano gli altri giocatori ma ho osservato attentamente Romanazzo, che ho avuto il piacere di allenare da giovanissimo e che si conferma un ottimo giovane. Ripeto a dire che la differenza ieri l'ha fatta la squadra rossoblù, che non si è smarrita anche quando sembrava l'ennesima partita stregata, ha continuato ad attaccare con intelligenza e geometrie fino a quando il risultato non le ha dato ragione.

Queste prestazioni possono solo rafforzare la consapevolezza dei propri mezzi e quindi, adesso che si è imboccata la strada giusta, non resta che pedalare senza sosta sperando di tagliare il traguardo prima di tutti gli altri.

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