LE VOCI DI MRB.IT

Non è 'vero', ma C...credo

'L'Humus in Fabula', dalla rubrica di Marcello Fumarola
   Marcello Fumarola

21 Novembre 2018 - 10:20

Tempo di lettura: 4 minuti

Della sfortunata partita giocata contro la Gelbison parlerò ben poco. Occasioni mancate anche per mera sfortuna (ben due pali) e l'ottima prestazione del portiere avversario non ci hanno consentito di conseguire i 3 punti ed hanno messo nuovamente in evidenza alcune lacune nella rosa a disposizione di Panarelli. Due gli aspetti negativi che restano del match pareggiato contro i Cilentani: i numerosi calci piazzati non sfruttati, a differenza di altre occasioni (anche qui talvolta per poca sorte) e le incertezze del giovane Cavalli, presentato questa estate come un purosangue dal prestigioso pedigree ma che purtroppo, ad ogni suo intervento, scatena la... "Furia" dei tifosi rossoblu. Lungi da me voler colpevolizzare oltremodo il ragazzo ma, nel contesto del gol subito, la cosa che lascia più perplessi è la scarsa reattività, o meglio la lentezza nel rientrare tra i pali. Bisogna quindi capire se, quando e come Pellegrino tornerà disponibile, nella consapevolezza di non avere un sostituto "di razza".
Lasciando il campo, qualche settimana fa parlavo de "Le risposte di Panarelli" intendendo chiaramente quelle che arrivavano, puntuali e positive, dal campo.
Meno efficaci si sono rivelate le risposte del mister nella conferenza del sabato; dichiarazioni sul "sesso dei tifosi" che lo hanno esposto a critiche alle quali ha però saputo rispondere chiedendo scusa in prima persona. Atto sempre altamente apprezzabile e tipico delle persone forti.
Resta il rammarico per un'uscita a gamba tesa tranquillamente evitabile.
Perché tra coloro che oggi non vanno allo stadio, dopo anni di delusioni ed umiliazioni che non sto qui ad elencare, ci sono i presenti a quel Taranto Sora 0-1 che si giocò proprio dopo l'incontro "chiarificatore" in quel di Ancona tra il "patron" Pieroni ed alcuni giocatori rossoblu tra i quali proprio Panarelli; presenti alle partite di playout contro la Fermana che vide come protagonisti mancati proprio i nostri due attuali tecnici; presenti a quel Taranto Rende 2-1 (poche centinaia i paganti) o a Taranto-Juve Stabia 0-4 con la Beretti in campo.
Insomma, fare la gara a chi ce l'ha più lungo (il curriculum da tifoso) credo sia esercizio complicato e controproducente; molto più opportuno e professionale che ognuno pensi al proprio ruolo.
Panarelli da calciatore era un cursore, buono in un 3-5-2 come esterno a centrocampo o come mediano; il dribbling non era il suo forte e diciamo che, nella circostanza, non ha saputo dribblare la domanda che gli è stata posta; ma la presa di coscienza e le scuse pubbliche (anche se fatte tramite un semplice post su fb) sono, ripeto con convinzione, assolutamente da apprezzare.

Detto questo mi permetto di ribadire che coloro che danno ancora forza a questi concetti non realizzano quanto sia decisamente inutile e controproducente fare dei distinguo all'interno della tifoseria. E se lo scopo è quello di attirare gente allo stadio credo che l'effetto boomerang sia sotto gli occhi di tutti.

Che poi, analizzando la parola "tifoso" ci accorgeremmo che (wikipedia docet) il tifoso è colui che si impegna a sostenere con entusiasmo la partecipazione di un atleta o di una squadra in una determinata disciplina.
Se poi ci soffermiamo sull'etimologia della parola, leggiamo come la stessa derivi dal greco typhos che significa letteralmente "febbre".
Pertanto quella febbre, quella malattia o ce l'hai, o non ce l'hai... indipendentemente dal "luogo di cura"; di conseguenza è più corretto parlare di "tifosi o non tifosi" piuttosto che (inopportunamente) di tifosi "veri" o... Made in China.
Tornando al calcio giocato i risultati della giornata parlano di un Cerignola che fa il leone con le pecore (il Gravina si conferma imbarazzante in trasferta); il Picerno vince in scioltezza sulla Sarnese nonostante il precoce forfait di Santaniello. Spartizione della posta anche tra Bitonto e Nardò e tra Savoia ed Andria. Vince, non senza difficoltà, l'Altamura a Gragnano.
La truppa di Panarelli ora è attesa da due delicatissime trasferte, a Nardò ed a Fasano, nel recupero infrasettimanale; più cinismo sotto porta e più attenzione da parte di alcuni singoli si rendono indispensabili per portare il risultato a casa.
Anche perché a dicembre abbiamo bisogno di un mercato di riparazione e non, come negli ultimi anni... "di rivoluzione".
I pareggi contro Altamura e Gelbison hanno fatto riaffiorare le paure di un altro campionato "secondario", ma se si guarda la classifica, potenzialmente saremmo secondi a 3 punti dal Picerno.
Pertanto, come disse quel tifoso: "Non sarò vero ma...C credo!"

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