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Maledetta sfortuna

Cosa rimproverare al Taranto di Panarelli al termine della...
   Roberto Orlando

20 Novembre 2018 - 09:59

Tempo di lettura: 2 minuti

Cosa rimproverare al Taranto di Panarelli al termine della gara pareggiata con il Gelbison? Molto probabilmente niente, dal punto di vista tecnico. La squadra ha girato molto bene, ha prodotto tantissimo gioco ed è andata al tiro tantissimo; purtroppo capita la giornata sfortunata, quando l’episodicità ha la meglio sull’organizzazione e la pianificazione della gara. Non è bastato il predominio del campo e neanche le mosse in corsa, la porta avversaria è stata violata soltanto su calcio di rigore, il che sembra anche una beffa.

La disamina tecnica fa salire il rammarico e la rabbia per l’occasione sprecata, amplificata dalla perdita della seconda piazza e dall’allungo della capolista Picerno. Il secondo pareggio consecutivo non è certo ciò che ci si aspettava dal tour de force della settimana appena trascorsa, ma vogliamo continuare a vedere il bicchiere mezzo pieno: il Taranto ha dimostrato ottima solidità e approccio alla gara e rispetto al passo indietro mostrato contro l’Altamura è stato vittima dell’unica disattenzione della gara. Il calcio può essere crudele e purtroppo, occorre digerire questo passo falso. Per il resto, sembra reggere la costruzione della squadra voluta da Panarelli, con un potenziale offensivo che sa far male e una difesa per quattro quinti under.

Da domenica prossima altra settimana “piena” per il Taranto, contro Nardò, Fasano e Francavilla: due derby in trasferta su campi insidiosi e una gara casalinga non facile. Nardò e Francavilla hanno due tra le migliori difese del campionato (10 le reti subite dai neretini, 7 dai lucani) e il Taranto non potrà permettersi di sciupare le sue occasioni: nel frattempo il Picerno sarà chiamato a due trasferte (Francavilla e Pomigliano), mentre il Cerignola dovrà andare ad Altamura e poi affrontare in casa il Gelbison. Alla fine di queste due settimane la classifica ci dirà forse quali sono le vere forze del campionato e il mercato di riparazione sarà più chiaro per tutti, da chi culla sogni di gloria a chi invece sarà costretto a ridimensionarsi. Due settimane per il Taranto per dire che c’è, nella lotta alla promozione. Senza paura.

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