L'EDITORIALE

Taranto capolista, l’inizio di una nuova era?

Per ritrovare il Taranto in testa al campionato occorre tornare indietro...
   Roberto Orlando

23 Ottobre 2018 - 09:48

Tempo di lettura: 2 minuti

Per ritrovare il Taranto in testa al campionato occorre tornare indietro alla stagione 2015/2016, quando gli jonici si ritrovarono in vetta dal 7 all’11 ottobre, ovvero dal mercoledì in cui il Giudice Sportivo decretò la vittoria a tavolino contro il Bisceglie (un appassionato tifoso, Gianluca Semeraro, scoprì la posizione irregolare di Ngom, schierato dagli stellati nonostante la squalifica) alla domenica successiva, col Taranto bloccato sul 2-2 dal Torrecuso. Prima di allora, invece, dobbiamo risalire al Taranto di Dionigi stagione 2011-2012, capolista in Lega Pro Prima Divisione con 15 punti (i rossoblù erano già stati penalizzati di un punto per il caso Paoloni) davanti alla Ternana con 13. Anche in quel caso il primo posto durò… 3 giorni: la Ternana nella notturna di mercoledì espugnò lo Iacovone e si prese la testa del girone. Nell’anno dell’ultimo campionato vinto (stagione 2000-2001 serie C2, girone C) alla sesta di campionato il Taranto era in testa appaiato a 12 punti alla Puteolana di Capuano e al Sora (proprio alla sesta i campani vinsero contro i rossoblù, rimontando con Fioravanti e Toledo il vantaggio di Vitali).

La gara di Torre Annunziata ha dato ancora una volta dimostrazione dell’ottima lettura della gara di mister Panarelli, che ha saputo sapientemente dosare i cambi a disposizione, riequilibrando e puntellando la squadra nel momento della “sofferenza”, ovvero con i padroni proiettati in attacco alla ricerca del pareggio. Ferrara al posto di Salatino per maggior contenimento, Guadagno e Massimo al posto di Pelliccia e Di Senso per dare maggior densità a centrocampo, mentre il Savoia innestava in campo tutti gli attaccanti a disposizione. Ripetiamo, questo Taranto non è una macchina da battaglia, ha dei limiti tecnici che soltanto con una buona crescita tattica e tanto sacrificio si riescono a limitare; l’ostico campo di Torre Annunziata è stata una importante prova e averla superata in quel modo può soltanto dare ancora più consapevolezza del valore di questa squadra.

Speriamo che la testa del campionato avvicini ancora più gente al Taranto, sia sugli spalti che nell'interesse quotidiano; supportare la società e la squadra può e deve creare un circolo virtuoso al quale devono partecipare tutti, tifosi, mondo imprenditoriale, istituzioni. Lo ripeteremo fino allo sfinimento, i risultati sportivi da soli aiutano ma non bastano, occorre fare rete (che non significa accodarsi pedissequamente ad una sola corrente, ma facendo sentire anche la voce critica e costruttiva di tutti): solo così potremmo parlare davvero di una nuova era.

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