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L'angolo della felicità

'L'humus in fabula', rubrica di Marcello Fumarola
   Marcello Fumarola

03 Ottobre 2018 - 10:05

Tempo di lettura: 5 minuti

Just around the corner cantavano i Cock Robin una trentina di anni fa e, proprio intorno a quell'angolo, il Taranto ha trovato, quasi allo scadere, tre punti pesantissimi quanto sofferti contro il Gragnano. Si temeva che l'assenza di Favetta potesse pesare sullo sviluppo della partita per i rossoblu di Panarelli e invece, pronti via e prima Lanzolla e subito dopo D'Agostino, avevano indirizzato la gara verso i binari voluti. Tutto facile?...Non scherziamo! Nonostante una buona prima frazione, ci si riesce a complicare la vita (e la partita) subendo due gol da Poziello, per un pari con gol al termine dei primi 45 minuti che, ci scommetto, (quasi) nessuno si aspettava.
Dopo un secondo tempo trascorso costantemente nell'area avversaria e dintorni senza riuscire a trovare lo spunto decisivo, in extremis, come detto, il coniglio dal cilindro, anzi dalla bandierina del calcio d'angolo, lo ha estratto Max Marsili (non nuovo a queste imprese); un gol che ci spinge verso Cerignola con il petto gonfio. Per fortuna, c'è da dirlo, il portiere del Gragnano, Sorrentino, da serie A ha solo... il nome. Si conferma piacevolmente, per il Taranto, la capacità di sfruttare i calci da fermo, nonché la verve di Di Senso; confermate
purtroppo, però, anche alcune incertezze in fase difensiva che portano a subire troppi gol. E se a Fasano la cosa si poteva giustificare con il cambio di uomini e modulo, contro il Gragnano quei due gol subiti in una situazione di doppio vantaggio fanno storcere il naso. Bisogna lavorare, è chiaro, è la terza giornata anche per noi. Una curiosità: in panchina erano seduti solo due under di movimento, ovvero Bonavolontà e Ferrara; mentre Infusino, Araldo Squerzanti e soprattutto Guadagno non hanno trovato "posto a sedere".
Un rischio?...Forse, sinceramente non saprei; di sicuro una precisa scelta, come detto dallo stesso Panarelli nella conferenza post partita.
Sugli spalti gli spettatori non aumentano (anzi) nonostante le due vittorie corsare e la "non contemporaneità" delle big di serie A. La Curva si mostra nuovamente (forse anche giustamente) attenta agli "attacchi esterni" ma un tantino meno critica verso le "serpi in seno" (non lo dico io ma la storia degli ultimi anni).
Presenze "illustri" e forse, chissà, sintomatiche, in tribuna dove spunta il presidente di Confindustria Taranto, Vincenzo Cesareo. Forse gli avranno detto che allo Iacovone giocava una squadra neroverde come il suo "amato" Sassuolo; ma quello era il Bitonto, due settimane fa... gli avranno riferito male.
I risultati degli altri campi sono da catalogare tra il sorprendente ed il semi grottesco. Il Cerignola vive subito una mini crisi perdendo contro il sempre più sorprendente Bitonto che, a sua volta, si regala una settimana fantastica battendo una delle favorite alla vittoria del torneo dopo aver addirittura espugnato il capoluogo di regione in Coppa Italia.
Punteggio da calcio a 5 a Picerno tra i locali ed il Fasano, che conferma l'estemporaneità di un campionato ancora in maschera; cade nuovamente l'Andria e risale il Savoia. In vetta "attenti a quei due" (Altamura e Picerno) ma...
sino a quando durerà questo telefilm? A seguire, la coppia Taranto/Bitonto ma è chiaro che, dopo le vittorie contro Sarnese e Gragnano, Cerignola rappresenta un appuntamento importante (non certo fondamentale) per il futuro di questa squadra. Sarebbe fondamentale, invece, poter disporre di Favetta per giocarsi al meglio le proprie carte.

Si perché, nel frattempo, mentre le altre squadre continuano a fare acquisti e, nello specifico, Andria e Savoia prendono attaccanti stranieri (di non nota qualità), noi restiamo legati a doppio filo alla vena realizzativa di Favetta e alle altalenanti prestazioni di Diakitè; sperando sempre che, con l'incalzante inverno, non prendano neanche un raffreddore; chè già me lo vedo Oggiano agire da "falso nueve".
L'andamento del secondo tempo contro il Gragnano ha, infatti, ulteriormente confermato l'esigenza di un altro stoccatore da area di rigore.

Come al solito, però, ci guardiamo intorno e fuori dal terreno di gioco dove, questa settimana, registriamo un sottile piagnisteo mediatico per lo scarso (?) numero di abbonamenti sottoscritti che appare, nonostante le poco ortodosse smentite, goffa applicazione di un malcelato conflitto di interessi.

In conclusione mi tocca, altresì, constatare che il "dividi et impera" continua a mietere vittime. Sono ancora in tanti, infatti, a vedere negli altri tifosi il nemico numero uno; il problema è che 5 euro di "ostentato biglietto" non certificano una fede, non autorizzano a fregiarsi dei galloni di "tifoso doc" e soprattutto (ahinoi... ahitutti) non risanano un debito che (euro più... euro meno) è comunque imponente e preoccupante; far finta di non capire cosa ciò possa significare e dove ci potrebbe portare questa situazione debitoria, urlare "per la maglia" quando invece, da anni, il tifoso non viene preso "per la maglia" bensi... giusto un pò più giù, potrebbe pertanto non significare, a medio-lungo termine, essere stati "tifosi veri". Così... giusto per.
Ma questa è la settimana che porta, come già detto, ad una partita che, proprio come lo scorso campionato, potrà fornirci risposte, magari non definitive, ma altamente significative. E allora non ci resta che sperare in un risultato positivo che consolidi le sicurezze della squadra e dell'ambiente e poi...chissà cosa ancora potremo trovare dietro l'angolo; perché, chiudendo come avevamo iniziato, i Cock Robin cantavano anche... Remember the promise you made!

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