Roberto Orlando | |
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Il mondiale russo arriva quasi al termine, con le ultime sfide che porteranno alla finale di Mosca del 15 luglio. Ad affrontarsi quattro squadre europee (quinta volta in assoluto), a conferma della tradizione che difficilmente vede una sudamericana affermarsi nel vecchio continente. L’ultima (ed unica) squadra a riuscirci fu il Brasile di Pelè nel 1958. Ma alla fine del torneo arrivano anche due formazioni che il mondiale non l’hanno mai vinto, ovvero la Croazia e il Belgio; il miglior risultato degli ex jugoslavi è il terzo posto a Francia ’98, mentre per i diavoli rossi la migliore affermazione è il quarto posto nel 1986 in Messico. Le altre due semifinaliste, Francia ed Inghilterra, hanno vinto un mondiale a testa (1998 e 1966) e rendono questo quartetto il più “povero” per numero di trofei vinti. Curiosa statistica, l’ultima volta che quattro europee sono arrivate in semifinale è stato a Spagna ’82 e Germania ’06, ovvero… i mondiali vinti dall’Italia (sob!).
La sfida tra la Francia e il Belgio vede i transalpini in vantaggio nel mondiale, vincitori nel 1938 e nel 1986 con Deschamps che affronterà i diavoli rossi per l’undicesima volta. Ma il Belgio ha dalla sua l’aver vinto tutti e cinque gli incontri fin qui disputati e, inoltre, ha il miglior attacco con 14 reti segnate.
La Croazia è la seconda squadra, dopo l’Argentina nel 1990, a vincere due volte ai rigori nello stesso mondiale, mentre l’Inghilterra ha sfatato la maledizione dal dischetto dopo tre precedenti tentativi falliti. È la terza volta che i leoni di Sua Maestà arrivano in semifinale, dopo il 1966 (campioni) e il 1990 (quarto posto). L’inglese Kane è il miglior marcatore tra le semifinaliste con 6 reti (le stesse di Lineker nel 1986); a seguire c’è il belga Lukaku con 4 reti.
LA FIFA celebra i “late heroes” della Coppa del Mondo, ovvero quei giocatori arrivati alla ribalta mondiale da sconosciuti (o quasi). Nel 1958 fu Pelè a salire in cima al mondo, un diciassettenne che ebbe la sua possibilità per l’infortunio di Altafini, all’epoca verdeoro e che siglò addirittura una doppietta in finale. Nel 1966 fu la volta di Hurst, anch’egli “baciato dalla fortuna” per l’infortunio del suo compagno di squadra Graves. L’attaccante del West Ham segnò la tripletta in finale contro la Germania che permise ai leoni di vincere la loro prima ed unica coppa del mondo. Nel 1982 fu Paolo Rossi a dominare, con la sua tripletta al Brasile e alla doppietta alla Polonia in semifinale; Rossi veniva dal periodo nero della sua carriera, legato al calcio-scommesse ma nonostante un’opinione pubblica contraria, riuscì a portare gli azzurri alla vittoria finale. Suo il primo gol nella finale contro la Germania. E nel 2006 un altro italiano diventò eroe da sconosciuto, ovvero Fabio Grosso. Il rigore procuratosi contro l’Australia, la rete al Westfalenstadion di Dortmundai supplementari e il rigore decisivo contro la Francia sono ancora negli occhi e nel cuore di tutti gli italiani. Chi sarà il “late hero” di Russia 2018? Uno per squadra: De Bruyne, Varane, Maguire o Kramaric?
Classifica marcatori
6 gol: Kane (Inghilterra)
4 gol: Cheryshev (Russia), Cristiano Ronaldo (Portogallo), Lukaku (Belgio)
3 gol: Cavani (Uruguay), D. Costa (Spagna), Dzyuba (Russia), Griezmann (Francia), Mbappe (Francia), Mina (Colombia)