TARANTO FC

Pettinicchio, 'L'anno prossimo il Taranto avrà tutte le carte per vincere il campionato'

Intervista di MRB.it all'ex tecnico della squadra rossoblù
   Angelica Grippa

29 Giugno 2018 - 21:01

Tempo di lettura: 5 minuti

Con immenso piacere la redazione di MRB.it ha intervistato Giacomo Pettinicchio, che ha espresso pareri e desideri riguardanti la squadra del Taranto.

Signor Pettinicchio mi lasci un suo parere sulla stagione conclusa del Taranto?
"Vi è il rammarico di essersi svegliati tardi, abbiamo visto un inizio di stagione così e così, poi con l'arrivo di Cazzarò le cose sono migliorate. Nella fase finale vi è stata la sconfitta nell'ultima partita disputata contro la Cavese. Partendo in tempo il Taranto secondo me, sarebbe stato l'avversario diretto del Potenza, invece quest'ultima ha avuto la strada abbastanza sgombra da ostacoli".

Perché secondo lei nella prima parte con un allenatore come Cozza con tanta esperienza il Taranto non ha fatto bene?
"Perché c'è sempre bisogno di tempo per organizzare una squadra, quando un allenatore arriva in una nuova squadra c'è bisogno di metabolizzare ogni cosa. Bisogna mettere insieme tante cose, cosa che a Taranto succede sempre di rado, come di avere un gruppo a disposizione che si conosce già dall'annata precedente. Devo dire che nella prossima stagione questo presupposto ci sarà. E' arrivato Cazzarò, ha perso un pò di tempo per far quadrare le cose, poi il dispiacere per le sconfitte ha complicato il tutto e conosciamo l'epilogo. Per la nuova stagione vedo più giudizio, sta lasciando una base di calciatori, che hanno fatto bene nella stagione precedente. In più sta migliorando la rosa con innesti mirati, sicuramente Cazzarò sta suggerendo gli elementi al responsabile di mercato. L'allenatore è stato riconfermato e va benissimo per questa squadra, poiché anche se per breve tempo nella stagione ancora precedente aveva fatto benissimo. Tutto questo eleverà la squadra".

Ha inciso più il cambio di allenatore, oppure il passaggio di proprietà con l'arrivo di Giove?
"Entrambe le cose direi, sono state un bene per la squadra, la città e per tutta l'ambiente. Abbiamo visto per la scorsa società una gestione problematica fatta di tante situazioni in contrasto, il cambio di società forse ha inciso ancora di più. Giove ha portato più entusiasmo, una ventata d'aria nuova, e il tecnico era già stato cambiato qualche settimana prima. Va fatto un grosso elogio a questa nuova società, che ha rilevato le quote di tutta la gestione precedente, lasciando un allenatore che ben conosceva. Di seguito sono state messe insieme le cose, e abbiamo visto come sono stati vicini alla squadra, così i risultati sono arrivati. Peccato per la finalissima".

Ecco, giunto all'ultima partita dei play-off con la Cavese, il Taranto è stato sconfitto. Perché questa difficoltà della squadra ha raggiungere l'obiettivo finale?
"Perché nel calcio c'è sempre la squadra che vince e quella che perde, noi da tifosi vorremmo che la nostra non perdesse mai. Quelle partite sono molto particolari, poiché vengono giocate in casa della squadra che si è piazzata meglio in classifica, quindi vi è un vantaggio iniziale. Sono tante le situazioni che devi fronteggiare, il Taranto è stato bravissimo nella prima partita battendo l'Altamura. Anche in quella situazione i nostri hanno giocato fuori casa, ma aveva una squadra che tecnicamente era superiore e nel match è uscita fuori. Contro la Cavese, hanno trovato una squadra molto forte, con un ambiente particolare, una tifoseria molto vicina alla squadra, caldissima, e il Taranto si è perso. Sono cose che succedono, lo stiamo vedendo anche nei mondiali disputati in questi giorni".

Con tutta la sua esperienza le pongo questa domanda secca: perché il Taranto milita ancora in Serie D e non riesce a risalire?
"Noi dobbiamo capire e accettare questa realtà, Taranto milita in queste categorie basse da tanto tempo. Tolta qualche breve parentesi nel campionato professionistico, è tornata velocemente in D. Dobbiamo essere vicini alla squadra e accettare questa situazione. Si può venir fuori, grazie anche ad una tifoseria formidabile, ma dev'esserci un'unione di intenti, bisogna guardare tutti nella stessa direzione, tutte quante le componenti. Il Taranto visto come città, squadra, tifoseria è superiore a tutte le altre squadre che militano in Serie D. Questa dev'essere la spinta, giungere in una categoria più consona, non dobbiamo abbatterci nei momenti di difficoltà ma esserle vicini. Aggiungo che dobbiamo smettere di polemizzare su tutto, a essere critici sino alla nausea. Sono convinto che la prossima stagione, con Cazzarò, con la base lasciata della scorsa stagione e con i nuovi innesti, il Taranto potrà vincere il campionato. Ma non ci dev'essere l'assillo della vittoria, come abbiamo visto quest'anno, qualche passo falso ci può essere, sono umani, importante è non perdere troppo terreno".

Tornerebbe a Taranto?
"Perché no, il mio è stato un periodo brevissimo. Breve ma intenso, mi sono ritrovato in una situazione disastrata ad inizio stagione, più o meno come si è trovato Cozza, ma peggio ancora. Nella seconda parte abbiamo fatto benissimo, tanto che la gente che veniva allo stadio e si divertiva tantissimo. Quindi le rispondo di sì, ci tornerei".

Cosa fa adesso? Ha dei progetti nel futuro immediato?
"Al momento sono fermo, ma ho delle proposte che sto valutando. Ci sono squadre in Promozione, in Eccellenza e anche una squadra di Serie D che non ha disputato un buon campionato purtroppo. Se non dovessi accettare queste proposte, continuerò a fare il Presidente provinciale degli allenatori su Taranto, ho questa carica già da 1 anno e mezzo. Un bel movimento direi dove annoveriamo anche allenatori di Serie A".

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