TARANTO FC

Papagni, 'Giove e mister Cazzarò, due elementi di continuità per vincere'

'A Taranto esonerato il più esperto nonostante una classifica nella media. Sono legato alla città e ai tifosi'
   Andrea Loiacono

28 Giugno 2018 - 23:24

Tempo di lettura: 6 minuti

Il giorno dopo un interessante incontro formativo tra allenatori di calcio a 5 organizzato dall'AIAC, Associazione Italiana Allenatori di Calcio, al quale erano presenti i tecnici Mister Leonardo Semplici, allenatore della Spal, Mister Massimiliano Bellarte del Rieti Calcio a 5 e lo stesso Mister Aldo Papagni, allenatore della Fidelis Andria, abbiamo contattato telefonicamente l'ex tecnico del Taranto, artefice dell'ultima promozione ottenuta sul campo nella stagione 2005-2006, per porgergli alcune domande.

Come è andato l'incontro svoltosi ieri a Grottaglie? Cosa ci può dire circa il suo intervento?
"È stato un bellissimo incontro, c'era tanta gente e diversi tecnici sia di Calcio a 5 che di Calcio ad 11 ed è stato interessante vedere queste similitudini e questo calcio a 11 che deve per forza di cose avere la capacità di giocare su spazi stretti, la capacità di saper decidere i passaggi sempre sotto una pressione costante. Se andiamo a vedere, il nostro obiettivo di allenatori è quello di tenere le squadre corte in 30 metri, ci sembra di fare diverse partite in una partita di calcio a 11. Abbiamo compreso che ci sono diverse similitudini come, appunto, questa possibilità di fare delle esercitazioni. Il portiere, che è sempre un punto di riferimento attivo, è un aspetto identico in entrambi gli sport, almeno dal punto di vista metodologico. Naturalmente, ci sono delle differenze di base come la dimensione dei campi, però io ho sottolineato l'importanza dell'età evolutiva e di crescita nel settore giovanile. Dai 7-8 fino ai 13 anni è importante abituare i ragazzi anche con il calcio a 5, tanto è vero che Spagna e Brasile, dove abbiamo i calciatori di livello superiore, hanno nel settore giovanile la possibilità di giocare sia a Calcio a 5 che a Calcio a 11. Dobbiamo eliminare i muri e la diffidenza tra Calcio a 5 che è il fratello minore del Calcio a 11".

Ha rimarcato anche l'importanza della tecnica individuale sia nel Calcio a 11 che nel Calcio a 5.
"La tecnica e la tattica individuale sono fondamentali, ad esempio nell'uno contro uno, la capacità del possesso palla per saper difendere ed offendere".

Si dice, ad esempio, che alcuni calciatori di Calcio a 11 messi alla prova nel Futsal avrebbero difficoltà di adattamento. È così?
"Sì, avrebbero delle difficoltà, innanzitutto per capacità e caratteristiche fisiche. Un calciatore alto, lento e macchinoso avrebbe delle difficoltà proprio perché i giocatori devono essere rapidi anche dal punto di vista cognitivo. Credo che, proprio dal punto di vista della pedagogia calcistica, far lavorare i giocatori negli spazi stretti alzi il livello di concentrazione. Un giocatore di talento, pensante avrebbe possibilità di giocare anche nel futsal".

Passiamo ora al Taranto. Ci siamo lasciati due anni fa con un'ottima partenza con i 4 punti conquistati a Cosenza e contro il Matera. Purtroppo poi qualcosa non è andato ed è arrivato l'esonero. Ritiene che aver allontanato una persona così preparata sotto il profilo tattico, tecnico ed esperienziale in serie C sia stato un clamoroso errore. Qual è il rammarico che le è rimasto?
"Non ho parlato anche quando avrei avuto modo di parlare. Le mie parole avrebbero potuto offendere quelli che poi hanno operato dopo. Non ho voluto mai tornare su questo discorso perché poi quello che è avvenuto era lampante. Sono stato esonerato con una situazione di classifica ampiamente nei nostri parametri, anche in virtù dei pochissimi giorni che avevamo avuto a disposizione dai primi di settembre, perché alcuni giocatori sono arrivati in ritardo, anche considerando che all'inizio non sapevamo che campionato avremmo affrontato. Quindi, aver fatto quell'inizio di campionato con 9 punti in 8 partite ha fuorviato un poco la piazza rispetto al reale obiettivo. Quello che poi è avvenuto, a detta degli addetti ai lavori, è sotto gli occhi di tutti".

Alla Fidelis come è andata? Anche quella è una piazza alla quale lei è molto legato.
"Abbiamo raggiunto la terza salvezza in tre volte che sono stato sulla panchina della Fidelis. La prima partita che ho disputato con la Fidelis Andria è stata con l'Akragas, che sarebbe stata la trasferta successiva all'ultima partita che disputai con il Taranto contro il Fondi. Fu una partita che siamo stati bravi e fortunati a vincere 5 a 1. Eravamo a un punto dall'ultimo posto e alla fine ci siamo salvati. Nel girone di ritorno abbiamo avuto problemi economici ed ora avranno dei punti di penalizzazione perché le mensilità di Aprile e Maggio non sono state pagate. Abbiamo fatto un ottimo lavoro con tanti giovani facendo minutaggio e 25 punti nel girone di ritorno, che ci hanno consentito di salvarci. Come ha detto qualcuno dopo il mio esonero, il tempo è galantuomo".

Il Taranto è ripartito quest'anno con giocatori che lei conosce molto bene, come Marsili, Miale, Ancora, Gori, D'Alterio e D'Agostino. A questi si è aggiunto un gruppo della Cavese molto importante. Che tipo di segnale lancia il Taranto al campionato?
"Credo che il fatto di aver dato una continuità tecnica dopo un po' di anni è un fatto fondamentale. Già questo rappresenta un dato che dà fiducia. I dati del girone di ritorno sono stati chiari e ripartire da un allenatore che conosce bene la categoria e ha fatto meglio anche del Potenza è significativo".

Cosa ne pensa delle variazioni che sono in parte avvenute, come i 5 cambi in serie D e Lega Pro e come quelle che dovrebbero avvenire con l'inserimento delle formazioni B delle squadre di serie A in Lega Pro?
"Ho avuto modo di dire il mio pensiero in merito alle seconde squadre di serie A. Potrebbe rappresentare qualcosa di positivo, anche se nell'immediato non siamo ancora pronti. Se pensiamo all'aspetto campanilistico e a quello che significherebbe, l'importanza delle partite per quanto riguarda le tifoserie si perderebbe molto. Ad esempio, in una partita tra Taranto contro Atalanta B non ci sarebbe molto interesse. Però siccome viviamo una grande crisi di talenti e i giovani hanno difficoltà ad essere presi in considerazione, questa può rappresentare una soluzione. Ci sono i pro e i contro, se pensiamo alla maturazione dei giovani, i talenti potrebbero crescere. Invece in merito al minutaggio le squadre piccole di serie C sarebbero sfavorite".

Cosa farà mister Papagni quest'anno? Quale messaggio vuole lasciare alla tifoseria e alla città di Taranto?
"Sono rimasto molto legato alla piazza di Taranto. Ho sempre un senso di gratitudine verso i tifosi del Taranto. Anche quando li incontro fuori nelle altre città italiane, mi fermano con molto affetto per parlare del Taranto e avverto questo affetto nei miei confronti. Non vedo l'ora di vedere il Taranto nuovamente tra i professionisti, Forza Taranto!"

Resta sempre aggiornato!

Invia un messaggio WhatsApp al 380 762 9286 con scritto "Iscrivimi"
Seguici sul nostro canale WhatsApp (Clicca qui)
Seguici su Telegram (https://t.me/MRB_it)


NETWORK

Scroll to Top