SERIE D/H

Lazic, 'Ad inizio campionato per me le favorite erano Taranto e Cerignola'

Lazic, tecnico storico del Francavilla, su MRB.it analizza passato e presente

Ranko Lazic - foto Luca Barone

   Angelica Grippa

10 Giugno 2018 - 13:19

Tempo di lettura: 4 minuti

Ascoltiamo ai microfoni di MRB.it uno dei protagonisti della stagione 2017/2018 del campionato di Serie D. Lazic, mister del Francavilla, ha disputato un campionato a due facce. Se nel girone d'andata ha deluso le aspettative di società e tifosi, nella seconda parte si è ripreso ciò che gli spettava, battendo squadre del calibro di Altamura e Potenza.

Mister Lazic mi faccia un breve resoconto della stagione del Francavilla in Serie D nella stagione 2017/2018.
"Questo per noi è stato un campionato a due facce facendo tutto il girone d'andata con una media da retrocessione sicura. Nel mercato di dicembre abbiamo rifatto la squadra e da gennaio in poi si è trasformato tutto, disputando un ottimo girone di ritorno e a 3 giornate dalla fine abbiamo centrato l'obiettivo. Ho sbagliato io in primis, ma anche gli acquisti sono stati errati, molti calciatori non erano adatti per questo ambiente. Per fortuna non abbiamo sbagliato quasi niente nel mercato invernale e ci è andata bene, ma resto contento a metà, sollevato solo per la salvezza raggiunta".

Qual era l'obiettivo ad inizio stagione? E' stato centrato?
"Il nostro obiettivo è sempre stato quello di militare a metà classifica nella serie D, quest'anno abbiamo sbagliato ma abbiamo centrato quello minimo prestabilito in seguito, ossia la salvezza. Avremmo voluto essere fra le prime 7 in classifica".

Il momento più alto della stagione e quello più basso?
"Come momento più basso le dico senza esitare l'intero girone d'andata, dove abbiamo fatto solo 14 punti. Nemmeno se ti impegni ne riesci a fare così pochi. E' stato un girone terribile e scandaloso, è stato il nostro record negativo da quando è stato fondato il Francavilla. Il picco della stagione l'abbiamo raggiunto vincendo subito con l'Altamura, Potenza e Cerignola. A fine stagione abbiamo proposto un ottimo calcio e se l'avessimo proposto dall'inizio avremmo tranquillamente potuto disputare i play-off".

Qual è stato il match di svolta?
"Il match contro l'Altamura, dove abbiamo vinto 3 a 1 a casa loro, contro un'ottima squadra. Per non parlare della vittoria in casa contro la capolista, ci ha dato un'iniezione di fiducia e ci ha fatto prendere coscienza dei nostri mezzi. Ma la partita più importante che ha dato la svolta è stata la vittoria ad Altamura, poi abbiamo vinto con il Cerignola e abbiamo festeggiato la salvezza anticipata".

Ha vinto questo campionato di Serie D girone H la squadra più forte?
"Ad inizio del campionato per me le favorite erano Cerignola e Taranto poiché sono partite molto prima nella preparazione rispetto al Potenza. Hanno creato un organico potente e completo, mentre con Ragno il Potenza ha costruito la squadra agli inizi di agosto, e alla fine complimenti a loro, sono stati bravissimi. Come organico Taranto, Cavese e Cerignola erano superiori ma Nicola Ragno è stato bravissimo a vincere questo campionato, aggiungo in modo meritato. Non erano bellissimi da vedere, ma quando hai un obiettivo preciso la bellezza conta poco, contano molto di più i risultati. Giocavano per vincere, non me l'aspettavo è stata una vera sorpresa".

I play-off li ha vinti la Cavese. Ha seguito le ultime vicissitudini che hanno visto coinvolte le squadre precedentemente retrocesse come il Taranto. Si presume un'irregolarità nell'iscrizione del Messina, ne sa qualcosa?
"No, sono impegnato calcisticamente parlando con la mia squadra a Cattolica".

Da quanto tempo allena il Francavilla e su quali principi ha basato la sua carriera da allenatore qui?
"Sono da 12 anni l'allenatore di questa squadra, e se verrò riconfermato per l'anno prossimo saremo a quota 13. Tutto si basa sull'enorme fiducia che mi dà la società, e io sono molto legato a questa famiglia. Da tantissimi anni mi danno l'opportunità riconfermandomi ogni anno, è una cosa bellissima e rara visto che gli allenatori vengono esonerati anche dopo tre giornate. Loro mi difendono sempre, è una mentalità difficile da vedere in Italia, ma questa fiducia mi da una marcia in più per lavorare con loro. È un enorme stimolo a livello umano. Non li ho mai traditi perché quando ricevevo chiamate da club importanti, ho sempre rifiutato, fin quando vorranno sarò con loro, e cercherò di sbagliare il meno possibile".

Per il futuro lei rimarrebbe ancora ad allenare questa squadra?
"Assolutamente si, ormai la sento mia questa squadra. La sento come una seconda pelle e finché loro faranno calcio e mi sceglieranno sarò qui per loro".

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